Regia di Luciano Ercoli vedi scheda film
Tutti i gialli diretti da Ercoli hanno in comune una caratteristica: l'assassino è spinto ad uccidere non dalle sue turbe psichiche (cosa che accade in tutti i gialli argentiani e relative imitazioni) ma da un tornaconto personale. Questo non fa eccezione. Cast pressoché identico a quello del precedente LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI (anche qui Carlo Gentili è un commissario), ma ambientazione trasferita in una riconoscibilissima Milano e sceneggiatura (di Ernesto Gastaldi, May Velasco e Giulio Leoni, il soggetto è di Sergio Corbucci) che mescola, non sempre efficacemente, giallo classico, thriller parapsicologico e persino poliziesco, condendo il tutto con un umorismo a tratti demenziale. Peccato, perché Ercoli non è uno sprovveduto e lo dimostra soprattutto nel feroce omicidio iniziale e nel frenetico finale sui tetti. Per gli amanti del genere non è da buttare via, gli altri passino pure oltre.
Di Gianni Ferrio. Piuttosto anonima.
Voto:6+
Quello che è di sua competenza lo fa anche bene. Purtroppo non ha alle spalle una solida sceneggiatura.
Molto brava. Con la sua simpatia e le sue nevrosi, è una protagonista di spessore.
Meglio qui che altrove.
Non male.
Anche lui se la cava.
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