Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
I senza nome (Le cercle rouge) di Jean Pierre Melville Direttore della fotografia Henri Decae Durata 135 minuti
Mentre è in atto il trasferimento in un treno,un detenuto riesce a scappare e fuggire dal finestrino,contemporaneamente Corey uno dei protagonisti del film viene scagionato da un carcere di Marsiglia e cerca di ripartire.... Monumentale opera del maestro del "Polar" francese che rappresenta la summa della sua poetica filmica,non a caso ritroviamo pure in questo caso i temi tipici dell'autore come un certo fatalismo,la solitudine esistenziale dell'essere umano o la colpa intrinseca di ogni individuo che qua viene portata ai suoi vertici massimi. Strutturalmente complesso,pieno di simbolismi allegorici e metaforici a partire dalla messa in scena che pianta le sue radici dal minimalismo bressoniano,geometrico nella narrazione che come il titolo originale e il bellissimo incipit evidenziano permettono di far capire allo spettatore come il destino è già deciso Asciutto,freddo,glaciale e per certi versi quasi apatico nel suo fotografare una realtà così crudelmente realistica ma allo stesso tempo metafisica,il tutto accentuato da una meravigliosa fotografia che passa sempre su colori molto oscuri e bui Bui e silenziosi come i personaggi che popolano la vicenda,immersi in una fortissima solitudine che è metaforica alle loro stesse azioni estremamente semplici e lineari. Non si capisce chi siano o cosa vogliono,sembrano usciti direttamente da qualche forza divina collegati tra di loro solamente da un sottile codice morale/samurai che li controlla. Ed è proprio in questo modo che Melville distrugge qualsiasi caratterizzazione stereotipata tipica di un certo tipo di Noir americano,ancorato a eroismi di maniera Chiudo accennando un regista solida con nessun elemento virtuosismo e annullando qualsiasi spettacolarizzazione della vicenda regalando al film un'atmosfera aulica
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