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Un esercito di 5 uomini

Regia di Italo Zingarelli vedi scheda film

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La recensione su Un esercito di 5 uomini

di giurista81
6 stelle

Tortilla western un po' atipico per la scelta degli autori (tra i quali Dario Argento) di strutturarlo attorno a uno script più orientato all'azione, stile Quella Sporca Dozzina, che alle tematiche socio-politiche. Queste ultime restano appena accennate e consistono soprattutto in esecuzioni sommarie e insurrezioni di massa.
Non manca il protagonista europeo che manipola e usa  dei soggetti disinteressati alla rivoluzione per farli diventare poi degli eroi. Questa volta, addirittura, a essere incastrati sono in tre più un quarto personaggio (Castelnuovo) che in realtà sta col piede su due staffe. 
La pellicola prende le mosse, come il precedente Oggi a Me... Domani a Te!, con la costituzione di un manipolo di reietti (tutti ricercati dall'esercito per i crimini più disparati) esperti in diverse discipline (un lanciatore di coltelli giapponese, un dinamitardo, un acrobata e un possente gigante tutto forza bruta) messi a insieme per compiere un'impresa all'apparenza impossibile: rubare un carico d'oro in polvere trasportato su un treno scortato dai soldati messicani.
Peter Graves (piuttosto mediocre), nei panni de "l'olandese", promette ai suoi uomini la ripartizione in parte equa del tesoro, ma in realtà è un collaboratore dei rivoluzionari peones e destinerà il carico a questi ultimi in un tripudio finale in cui i nostri saranno portati tutti in trionfo sebbene beffati sotto il profilo economico.
La pellicola soffre di qualche lungaggine di troppo, di una sceneggiatura a volte troppo didascalica (Zingarelli, invece di mostrare con le immagini, fa spiegare tutto si suoi personaggi con dialoghi e monologhi) e di un soggetto assai striminzito.
Buone le interpretazioni, in particolare Castelnuovo (ruolo da spaccone e arrogante messicano) e Bud Spencer (in un ruolo più canaglia del solito). C'è anche il giapponese Tetsuro Tamba che si esibisce in lanci di coltelli e combattimenti con la katana. 
Tra le sequenze degne di nota è da citare la lunghissima sequenza sul treno, dove i nostri eliminano i soldati messicani e staccano due vagoni per farne sparire uno (mediante apposito intervento sui binari) in un capannone e riunire poi l'altro alla motrice. Zingarelli purtroppo inserisce anche una sequenza inverosimile con Tamba che cade dal treno e lo rincorre a piedi seguendo un sentiero assurdo che gli permette di raggiungerlo dopo aver macinato centinaia di metri.
Presente anche un topless, il primo nel genere spaghetti-western. Buona la colonna sonora di Morricone.
Nel complesso un western divertente e un po' diverso dal solito, ben messo in scena anche se povero nei contenuti. Sarebbe stato perfetto per la regia di Castellari, dato che ruota attorno a uno script più da macaroni combat che da western, il quale avrebbe senz'altro reso più spassosa la regia. Il duo Zingarelli-Taylor, infatti, inventa poco sul versante sperimentale. Voto: 6+

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