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Nick mano fredda

Regia di Stuart Rosenberg vedi scheda film

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La recensione su Nick mano fredda

di Furetto60
8 stelle

Pellicola indimenticabile. Maiuscola la prova di Newman su cui ruota l’intero film

In Florida,negli anni Quaranta, Nick Jackson, alias Paul Newman,ex militare pluridecorato, viene beccato ubriaco fradicio, mentre si diletta a distruggere parchimetri lungo il marciapiede.Quando la polizia lo intercetta, in flagranza di reato, lui ridendo risponde che sta tagliando la testa a quegli strumenti capitalisti e reazionari, cosi si busca due anni ai lavori forzati, in un penitenziario rurale, a causa di una legge particolarmente severa, qui da noi il reato sarebbe sanzionato da una multa. Soprannominato Nick Mano Fredda per la sua impassibilità, ovviamente non è un criminale, ma è solo un ribelle, un disadattato, che rifiuta il conformismo e l'autorità della società civile. Nel campo di lavoro, la vita dei detenuti è molto dura, il sistema carcerario è severissimo, i detenuti sono sottoposti ad un regime rigidissimo, regolato da ottusi e pedanti regolamenti, la cui infrazione è punita, con angherie di ogni tipo. Nick fatica ad abituarsi a queste norme disumane, imposte da guardie sadiche, ed è insofferente anche a quelle tacite, che legano i prigionieri in una sorta di omertosa solidarietà, decide dunque di tentare la fuga, non una, ma tante volte, troppe volte, viene ripreso sistematicamente e puntualmente pestato a dovere, Nick non si arrende mai, le rappresaglie dei secondini si fanno di volta in volta sempre più violente, ma lui non molla, divenendo per i suoi compagni, l’incarnazione della lotta, contro gli abusi del potere e per le guardie, il perfetto capro espiatorio, su cui riversare tutto il loro malanimo e la loro frustrazione. Nick, è un veterano che ha prestato servizio per la sua nazione, ciononostante è emarginato dalla società, privato dei suoi affetti, la madre in fin di vita che gli impediscono di andare a far visita, e senza il suo amore, la ragazza l’ha lasciato per uno ricco, diventa suo malgrado, una sorta di eroe solitario, che combatte una guerra che non può vincere. Il suo grido di ribellione contro l’Autorità, è quello di tutti coloro i quali sono vittime di ingiustizia e che nonostante subiscano vessazioni verbali, torture fisiche, violenza psicologica, non smettono mai di combattere. Nick continua a sfoggiare sempre,l’eterno sorriso beffardo sul volto ferito, quasi a voler dimostrare che il sacrificio, anche estremo, non è mai inutile. La regia, grazie alla collaborazione del direttore della fotografia Conrad Hall e accompagnata dalle appropriate musiche di Lalo Schifrin, rende quanto mai realistica l’atmosfera, sembra di sentire il respiro affannato dei detenuti, il senso di arsura che provano e l’odore del loro sudore.

Pellicola indimenticabile. Maiuscola la prova di Newman su cui ruota l’intero film

 

 

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