Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
La favola dell’uguaglianza di Kieslowski sorprende per libertà espressiva e, come farà in Rosso, per sintesi. Naturale che, causa il registro utilizzato, ci sia molto più sviluppo superficiale (leggi: molta più storia) e meno contenuto (leggi: morale) rispetto ai concetti Libertà-Blu e Fraternità-Rosso. Come negli altri due però il concetto qui trattato, l’uguaglianza, è da scoprire con un piccolo sforzo: alla fine vediamo la moglie nelle stesse condizioni dell’ex marito all’atto del divorzio, resa povera, privata della libertà, sola e mondata dall’odio verso il marito; vale a dire la condizione ideale per poter risaldare l’unione con l’ex consorte: una presa di coscienza raggiungibile solo con l’esperienza diretta e situazione allargabile alle dinamiche culturali contemporanee. Voto: 7 1/2
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