Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Trasposizione cinematografica della omonima tragicommedia di Shakespeare che Branagh ha riportato fedelmente, mantenendo anche il tipo di recitazione tipicamente teatrale. Anche se esistono numerose precedenti versioni cinematografiche, questa di Branagh è bene diretta, ha una vita propria, una recitazione brillante ed appagante, risponde in pieno sia ai momenti comici che a quelli drammatici. Non a caso ha ricevuto diversi riconoscimenti anche nella terra di Shakespeare. Pur mantenendo fedeltà al testo originale ambientando la vicenda nella abitazione del Governatore di Messina (Leonato), ha l’astuzia di girare nei pressi di Grave in Chianti, ove il dolce paesaggio, le colline ondulate, la luce e la limpidità dell’aria consentono di arricchire l’opera di una splendida solarità. Il film inizia con una ricca presenza di personaggi, all’aperto, che allegramente “ciancolano” (un rapido pensiero va al “Decamerone”) in attesa dell’arrivo del Principe Don Pedro D’Aragona e dei suoi compagni provenienti da una non ben definita guerra. Tutti i protagonisti, maggiori e minori, maschili e femminili fanno a gara per ricoprire i rispettivi ruoli secondo il testo originale. La scenografia di Tim Harvey è degna di lode, la fotografia di Roger Lauser ed il montaggio di Adrew Marcus sono ottimi, qualche insufficienza nei costumi. Per chi ama Shakespeare sarà una piacevole visione. Voto 8
Inutile parlare della trama certamente nota a tutti e chi non l’ha mai vista a teatro può tranquillamente conoscerla vedendo il film. Comunque l’opera ruota sulla misoginia di Benedetto da Padova e sui battibecchi che costantemente intrattiene con l’amabile e dalla lingua tagliente Beatrice, nipote di Lonato e sui complotti per indurli ad amarsi, sull’amore del Conte Fiorentino Claudio nei confronti della giovane e candida Ero, sulle cattive azioni del fratellastro di Don Pedro per mettere zizzagna e creare una situazione drammatica, sulla soluzione delle difficoltà e l’happy end della tragicommedia.
Ottima la colonna sonora di Patrick Doyle
nulla
Regista decisamente capace, fantasioso, in grado di trasferire un'opera da palcoscenico in un ambiente più vasto e più luminoso, senza togliere nulla alla sostanza ed al sapore della tragicommedia originale
Perfetta recitazione nei panni del misogino Benedetto da Padova che alla fine trova, per la complicità degli amici, l'amore cui non sperava più
Non più giovanissima ma ancora estremamente attraente ricopre il ruolo difficile e delicato di Beatrice, con grandissime qualità recitative e con un temperamento piacevolmente focoso
Stranamente appropriato nel ruolo di Don Pedro D'Aragona, dignitoso, scherzoso, ingenuo ed involontario corresponsabile della tragedia, per fortuna evitata.
Innocente e solare creatura, Ero copre il ruolo di giovane ardente innamorara e temporaneamente sfortunata del Conte Claudio
Breve la parte che interpreta, quella di Don Juan, fratellastro di Don Pedro, creatore del complotto che avrebbe potuto portare a tragiche conseguenze. Sempre imbronciato e cupo se la cava discretamente
Come Conte Claudio, figura poco simpatica, forse appare un po' eccedente nella parte
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