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La storia di Qiu Ju

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

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La recensione su La storia di Qiu Ju

di steno79
9 stelle

Con "La storia di Qiu Ju" Zhang Yimou vinse il Leone d'oro alla mostra di Venezia nel 1992, che gli era stato ingiustamente negato l'anno precedente per il suo capolavoro "Lanterne rosse". Anche se forse si trattò di un premio di compensazione, il Leone fu comunque meritato perché "Qiu ju" resta senz'altro uno dei film più belli di Zhang, un cambio di direzione all'interno della sua opera con un film di ambientazione contemporanea girato con uno stile che aggiorna la lezione del Neorealismo.

Qiu ju è una contadina incinta di un villaggio sperduto il cui marito viene preso a calci nelle parti intime dal capo-villaggio dopo un diverbio. Qiu ju non si accontenta di un risarcimento in denaro e pretende delle scuse ufficiali; non ottenendole, si reca a perorare la sua causa presso diversi ufficiali fino ad arrivare in tribunale, ma quando infine arriverà il provvedimento da lei sollecitato, finirà per scontentare tutti, compresa lei stessa. Si tratta di un apologo sulla ricerca della giustizia in una società per molti versi ancora arcaica che va lentamente aprendosi alla modernità, dove le differenze fra i villaggi rurali e le città sono enormi. Il valore sociologico del film è notevole, soprattutto per uno spettatore occidentale, unito ad una freschezza dell'ispirazione e ad una fluidità dello stile che spesso strappano l'applauso. Zhang ha il coraggio di rinunciare allo splendore cromatico e figurativo dei film precedenti per uno stile molto più pacato e dimesso, a tratti semi-documentaristico con l'utilizzo della macchina da presa nascosta nelle scene ambientate in città in cui i passanti sono ripresi a loro insaputa. Pur all'interno di queste coordinate, Gong Li riesce a creare un altro personaggio memorabile, una donna ostinata che insegue la sua idea di giustizia e deve scontrarsi con una burocrazia che qualcuno ha definito addirittura kafkiana; al suo fianco recitano con naturalezza anche gli altri interpreti. Lontano dalle bellurie calligrafiche di cui lo accusavano i suoi detrattori, Zhang ricorre ad una drammaturgia essenziale ma sa dare il giusto peso ai diversi personaggi e alle loro motivazioni, mostrando come il valore della solidarietà di fronte al pericolo corso da Qiu ju poco prima del finale arrivi ad eclissare anche una disputa piuttosto accesa come quella che regge l'intera trama. In questo senso, i suoi personaggi risultano tanto più vivi e credibili.

voto 9/10

 

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