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Gli spietati

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Gli spietati

di Furetto60
8 stelle

Ottimo Eastwood, per un western "atipico"

A Big Wiskey, nel Montana nel 1880, la prostituta Delilah Fitzgerald, viene sfregiata da un cow boy,con la complicità di un compare,perché lo ha deriso per le piccole dimensioni del suo pene.Lo sceriffo Little Bill Daggett, alias Gene Hackman,che parteggia sempre per i più forti,risolve la disputa,costringendoli  al solo pagamento "in natura"peraltro a beneficio del solo tenutario del postribolo,a titolo di  risarcimento per la perdita di una "professionista" del settore. Le peripatetiche,imbufalite, mettono  una taglia di mille dollari sulla  testa degli sciagurati mandriani. La notizia si sparge rapidamente,si faranno avanti in molti,Il giovane pistolero, Schofield Kid avvicina  William Munny,il nostro Eastwood, allevatore,vedovo e  con due figli da mantenere,che dopo la morte della moglie,  continua a vivere nella prateria,ormai redento  deciso a dedicarsi alla famiglia e dimenticare il terribile passato di "noto ladro ed assassino, dal carattere crudele ed irascibile", come recita l'iniziale nota a margine,quindi dapprima rifiuta, ma poi ci ripensa  perché bisognoso di soldi, dopo aver convinto a seguirlo un ex compagno di avventura, Ned Logan,alias Morgan Freeman. Nel mentre, a Big Wiskey arriva l'anziano e spietato bounty killer Bob l'Inglese,Richard Harris, accompagnato dal suo curioso ma pavido biografo personale,lo sceriffo lo disarma, lo picchia selvaggiamente in pubblico e poi lo chiude una notte in cella, prima di rispedirlo al primo treno ammanettato, umiliato, a mò di esempio, per evitare che il paese si trasformi in un ricettacolo di cacciatori di taglie.

 Will, Ned e Kid arrivano in città poco dopo. Mentre gli ultimi due si appartano  con le prostitute del bordello, lo sceriffo affronta Will e il vecchio pistolero ha la peggio. L'uomo riesce fortunosamente a scappare e contro ogni previsione, si riprende .Questa azione  provocherà un escalation di violenza e terminerà  in una carneficina.

Lo spirito dissacrante e demistificatorio, che ispira  tutto il cinema di Clint Eastwood,qui  trasforma e capovolge  i clichè del mondo western. 

È un film  che destruttura quell'universo e riscrive l'intera ideologia della frontiera, mettendo in discussione tutti i "topoi "del genere,non ci sono eroi, come non ci sono killer spietati, tutti peccatori,chi più chi meno, il film è un cosiddetto "western revisionista", in cui la distinzione tra bene e male, buoni e cattivi è labile e il senso dell'onore e della giustizia  sconfinano in una morale dubbia e grigia 
Eastwood racconta, con disincanto,i suoi personaggi che manifestano un totale e radicale nichilismo. I peccati commessi in passato verranno in qualche modo scontati .Nel duello finale con lo sceriffo, Eastwood aggiorna la tipica coreografia del  duello,non più uno davanti all'altro in un  mezzogiorno di fuoco,ma i due rivali restano invece immobili legati da una canna di fucile, ripresi uno  rispettivamente dal basso verso l'alto e l'altro  dall'alto verso il basso,quasi in una mutua soggettiva, che mette anche lo spettatore in una posizione tale da  guardare da vicino lo sconcerto dei visi.C'è una profonda pulsione di morte,un senso di straniamento e di smarrimento
Il finale  è molto eastwoodiano, dopo essere stato costretto a immolarsi, il protagonista scompare,fagocitato dalla notte buia e tempestosa.
Questa smitizzazione dell'epopea del West americano,con una visione realistica e totalmente priva di sentimentalismi, trova il momento più topico nella figura del biografo W. W. Beauchamp che, insieme ad English Bob , sembra avulso dalla storia, ma in realtà è perfettamente aderente al racconto. Attraverso gli occhi di questo personaggio, Eastwood scardina l'aura leggendaria del West. I pistoleri, spesso sono ubriachi, non affrontano duelli all'ultimo sangue,per nobili principi, ma il più delle volte per soldi
Se da una parte il regista smonta molti temi del western classico, dall'altra parte vi rimane conforme.La location e le atmosfere  sono quelle tipiche del genere,caratterizzate all'inizio da suggestivi  tramonti, campi di grano dorati e montagne innevate.Nel prosieguo però sono la pioggia e il buio ad avvolgere  le scene e il clima si fa più cupo.
Dedicato ai maestri "Sergio e Don", ovvero Sergio Leone e Don Siegel.

Ha vinto molti premi, meritatissimi.

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