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Belli e dannati

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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La recensione su Belli e dannati

di GrungeMovies
10 stelle

Come non iniziare un blog sui grunge movies con quello che potrebbe essere giustamente ritenuto il maggior rappresentante di questo filone. Partiamo da qualcosa di fortemente autoriale, qualcosa che sia in grado di valorizzare i contenuti che via via compariranno su queste pagine, qualcosa che possa essere anche fonte di continua ricerca attraverso una attenta rilettura. Ecco dunque il film "Belli e dannati", diretto da Gus Van Sant, dichiarata citazione del Enrico IV di Shakespeare, da cui prende in prestito trama e personaggi, che però vediamo inseriti in una Portland "annoiata" nei primi anni novanta. Storia di due giovani interpretati da River Phoenix e Keanu Reeves, il primo affetto da narcolessia e dedito alla droga, il secondo appartenente alla classe benestante, finito a vivere in strada per emanciparsi dalla figura paterna. Grunge movie per eccellenza abbiamo detto, malgrado quasi nessun critico ci abbia fatto qualche riferimento, forse un pò per l'assenza di riferimenti dichiarati come vedremo nelle prossime pellicole, quali la presenza di comparse di qualche rock star o la colonna sonora con elementi di punk rock. In questo film gli elementi sono piuttosto nascosti, rendendo più interessante la ricerca al suo interno. Fondamentale è la caratterizzazione dei personaggi: la narcolessia, il malessere adolescenziale, il rapporto con la famiglia spesso complicato, il prediligere una realtà interiore a quella esteriore, sono tratti peculiari di quella che venne etichettata come Generazione X. Anche l'uso della location dicevamo, una Portland assonnata e dal clima cupo, così prossima alla realtà di Seattle. Ma se di grunge movie si tratta, non dobbiamo dimenticare che il senso di questa definizione è strettamente legato al fenomeno mediatico che ha comportato, diventa quindi fondamentale una sua collocazione temporale per comprenderne l'impatto su quel pubblico. Il film esce al cinema il 29 settembre del 1991, cinque giorni dopo l'uscita dell'album più rappresentativo della scena punk rock di Seattle: "Nevermind" dei Nirvana, album da 25 milioni di copie vendute, simbolo esplosivo del fenomeno grunge. Ecco quindi che la situazione storica prende forma, chi si precipitò ad acquistare il 24 settembre la propria copia dell'album contenente "Smells like teen spirit", dopo nemmeno una sola settimana ebbe l'occasione di vedere al cinema un film che in qualche modo rappresentava in modo autoriale il suo disagio adolescenziale, mostrandosi come forma paratestuale dell'album e viceversa. Ecco dunque il trailer del film, pietra miliare della grunge generation: http://www.youtube.com/watch?v=xA0U0otWuzE Prima di chiudere non possiamo dimenticare il discorso circolare creato dalla scena iniziale, con Phoenix disperso su di una assolata strada americana e la chiusura del cerchio con la stessa scena continuata nel finale. Al di là di ogni senso attribuibile all'autore, ci piace qui ricordare le parole di Douglas Coupland nel suo manifesto grunge "Generazione X" e notare come vestano bene le immagini delle scene citate. Lo scrittore parla in un capitolo del poeta Rilke, secondo cui tutti nasciamo con una lettera dentro di noi, e solo se rimaniamo fedeli a noi stessi ci sarà concesso di leggerla prima della morte. " Solo l'individuo che vive in solitudine è una creatura soggetta a leggi profondissime, e se quell'individuo esce nel primo mattino o rivolge lo sguardo verso la sera vibrante di vita, e se capisce ciò che lo circonda, allora tutto gli scivola di dosso come da un cadavere, sebbene si trovi nel pieno della vita. Due giorni dopo ero di nuovo nell'Oregon, nel Nuovo Mondo, a respirare un'aria meno gremita, ma capivo che perfino lì c'era troppa storia per me. Che avevo bisogno di meno vita. Di meno passato. Così sono venuto qui, a mangiare la polvere e a passeggiare coi cani, a guardare una pietra o un cactus e capire che sono la prima persona al mondo a vedere quel cactus e quella pietra. E a cercare di leggere la lettera che ho dentro." Media citati:

- Van Sant G., Belli e dannati, 1991

- Nirvana, Nevermind, Geffen Records, 1991

- Coupland D., Generazione X, 1991 20130912-211559.jpg

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