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Codice d'onore

Regia di Rob Reiner vedi scheda film

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La recensione su Codice d'onore

di Furetto60
8 stelle

Appassionante legal-thriller, bello, intenso e vibrante.

Nella base americana di stanza a Guantanamo, a Cuba, un militare di nome William Santiago, muore nel corso di un'azione "disciplinare", ovviamente non ufficiale, perpetrata del sergente Louden Downey e del caporale Harold W. Dawson, chiamata nel gergo dei marines "codice rosso” una punizione esemplare,  che non è prevista nel regolamento, non è normata o codificata, ma che viene di fatto comminata, allorquando uno dei commilitoni manifesta comportamenti lassisti e poco consoni alla filosofia del corpo,che come dice Dawson si fonda su quattro principi fondamentali :reparto ,corpo, Dio e patria. . L'inchiesta è affidata al giovane e apparentemente frivolo e  superficiale tenente di marina Daniel Kaffee, alias Tom Cruise  coadiuvato dal capitano della Commissione disciplinare Joanne Galloway, alias, Demi Moore, combattiva e tenace e da un amico di Kaffee, il capitano Jack Ross,il processo si potrebbe evitare, con un patteggiamento e una condanna a solo 6 mesi, solo che i due commilitoni sotto inchiesta, anche se rei confessi, rifiutano questa soluzione “morbida” sostenendo di aver agito solo per obbedire ad un ordine dei loro superiori e cosi suo malgrado il tenente si ritrova per la prima volta ad andare in tribunale, per affrontare il suo primo processo,da avvocato difensore. Scopre così che Santiago era malvisto dai compagni e perciò aveva chiesto scavalcando i suoi superiori, un trasferimento, in cambio di rivelazioni su un incidente alle recinzioni, in cui era coinvolto Downey,tuttavia questa circostanza, viene negata dagli ufficiali della base,poi la morte del giovane, avvenuta apparentemente per soffocamento, dovuto alla coatta introduzione nella sua bocca di uno straccio di stoffa avvelenato, si rivela invece essere una conseguenza di una coronopatia, patologia omessa dal medico della base,nel certificato di morte. Questo peraltro non è l'unico elemento che attenua la responsabilità dei due imputati, c’è ben altro, l'ordine di eseguire la severa punizione è infatti pervenuto dal comandante del loro plotone, il tenente Jonathan Kendrick, che a sua volta lo aveva ricevuto dal comandante della base, Nathan R. Jessep, il potente ufficiale superiore, pirotecnico e mordace, alias Jack Nicholson, Il quale si sente come un Dio in terra, “super partes " sprezzante nei confronti di Kaffey, che apostrofa come “frocetto che viene da Harward,” dunque lontano dal fronte e dalla logica dei Marines.Jessep sfoggia tutta la sua arroganza, condita di patriottismo e di lezioni di vita militare, all’insegna del dovere e della disciplina ferrea, dove "se uno sbaglia qualcuno muore". Chi difende la patria cioè "Chi sta sul muro", dice il colonnello non si può permettere debolezze. Durante il processo emergono, delle verità inquietanti, grazie anche all’aiuto del tenente colonnello Markinson, che si dissocia dal suo superiore, fugge dalla base, ma poi misteriosamente viene rinvenuto suicida.Kaffee indagando con solerte scrupolo e meticolosità, scopre ordini falsificati e voli in partenza dalla base fatti scomparire dai registri, e nonostante la perdita del suo testimone più decisivo, a sorpresa si gioca la carta più audace, chiamando alla sbarra, tra lo stupore generale il colonnello Jessep, che godendo della considerazione e della stima di tutti i vertici militari, si sente un intoccabile, ma il tenente con un machiavellico escamotage psicologico, confidando sulla esuberanza dell'ego sproporzionato dell'alto ufficiale, lo provoca ad arte fino a farlo uscire alla scoperto e fargli ammettere che l'ordine di eseguire il codice rosso è partito proprio da lui,scanagliando tutte le menzogne che aveva propinato alla giuria. I due marines saranno scagionati ma radiati dal corpo, il colonnello arrestato. Coinvolgente ed emozionante messa in scena di una vicenda appassionante che, nonostante la lunghezza, non annoia mai, al di là degli scontri personali peraltro estremamente avvincenti, si trovano a confronto due morali: quella militare che nell’intento di salvaguardare il superiore interesse della patria, non esita a sacrificare il singolo che potrebbe metterla a repentaglio, l’altra, quella dello stato di diritto che, invece, non può tollerare che gli individui vengano sacrificati nel nome di una presunta ragione di Stato. Secolare dicotomia tra dovere e coscienza. Film bello, intenso, vibrante. Tom Cruise giovanissimo ma già attore più che promettente, Nicholson un gigante che sfodera una performance artistica di altissimo livello, nel comporre il ritratto del coriaceo Colonnello.

 

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