Roberto arriva al matrimonio senza aver risolto il contrasto tra il desiderio di un amore stabile, con relativo corollario di reciproca fedeltà, e il fascino del gioco della seduzione e delle avventure senza domani. Quest'indecisione lo porta a un drastico sdoppiamento e a condurre, con uguale rigore ed estremismo, due vite parallele e inconciliabili. Fino all'inevitabile scontro.
Note
Come in tanti recenti film italiani, un altro personaggio irresoluto, un passo al di qua della responsabilità delle scelte. Merito di Piccioni è di aver tentato di giocarselo sul terreno dell'ironia e del grottesco; peccato che la sua scommessa si sia risolta in uno scivolone.
A coloro che di recente hanno criticato La grande bellezza consiglierei di vedersi Condannato a nozze e ricorderei loro che una ventina di anni fa il cinema italiano era questo. Ben vengano le discussioni suscitate dal film di Sorrentino, al confronto del nulla rappresentato dal cinema di Piccioni (o quanto meno da questa sua operina). E qui la colpa non è soltanto di un protagonista… leggi tutto
A coloro che di recente hanno criticato La grande bellezza consiglierei di vedersi Condannato a nozze e ricorderei loro che una ventina di anni fa il cinema italiano era questo. Ben vengano le discussioni suscitate dal film di Sorrentino, al confronto del nulla rappresentato dal cinema di Piccioni (o quanto meno da questa sua operina). E qui la colpa non è soltanto di un protagonista…
L'idea è semplice, efficace e forse pure un po' eccessivamente pretenziosa: la doppia vita di un uomo si trasforma concretamente in due vite dello stesso uomo, che si svolgono contemporaneamente ed in antitesi l'una con l'altra. Sergio Rubini è già un volto piuttosto noto e se la cava bene nella doppia parte (ha già lavorato con Giuseppe Ferrara, Sergio Citti, lo…
Siamo in un team di sceneggiatori del nuovo cinema italiano, che ha fatto anche cose discrete, anche con lo stesso Piccioni e Rubini, qui siamo molto in alto mare e non capisco davvero cosa sia successo a questo regista sensibile ed abituato a temi non facili. Oltre che sbagli di sceneggiatura ci sono errori di regia e la scelta stessa di Rubini, che non va mai lasciato a sé…
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