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Quei bravi ragazzi

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Quei bravi ragazzi

di Antisistema
10 stelle

Vedere e rivedere una pellicola può aiutare nel corso del tempo, non che Martin Scorsese abbia bisogno di rivalutazioni, avendo il suo posto nella storia del cinema ben saldo, quanto per il fatto che per almeno oltre trent'anni di carriera sia riuscito a rinnovarsi sempre, trovando spunti di originalità, anche quando il filone del cinema mafioso-gangster per cui era più noto (e quando non erano tali, infilava spesso l'argomento in modo collaterale), pareva aver raggiunto la saturazione, ecco che tira fuori Quei Bravi Ragazzi (1990), scorgendo nel romanzo di Pilleggi "Il Delitto Paga Bene", una possibilità mai esplorata prima per narrare un film di tale genere, tanto da sceneggiarlo insieme allo scrittore, realizzando così uno dei più grandi film della storia del cinema, ed il migliore del decennio anni 90' per quasi tutta la critica cinematografica, in cui si scorge sicuramente una vena autobiografica da parte del regista italo-americano, il quale essendo cresciuto nei quartieri malfamati e poveri di New York, conosceva benissimo l'ambiente criminale ed i suoi riti, nei quali si addentra sin dall'infanzia il mezzo irlandese e mezzo italiano Henry Hill (Ray Liotta), che si occupa di roba di contrabbando al servizio del boss locale Paul Cicero, il quale lo prende in simpatia iniziandolo all'attività ed immettendolo nelle sue conoscenze, tra cui la più importante si rivelerà quella del rampante irlandese Jimmy Conway (Robert De Niro) e del suo compare Tommy DeVito (Joe Pesci), che sono nel giro di furti di merce di valore dall'aeroporto JFK, grazie agli agganci con la vigilanza, diventando in breve tempo estremamente ricchi ed influenti nel giro. L'originalità del film consiste però nello straordinario lavoro del "worldbuilding" del sottobosco mafioso con i suoi riti, taciti accordi, modi di dire e soprattutto rispetto, perchè se fai parte di una famiglia, tutti ti vedono in modo differente e da una nullità che eri, finisci con l'avere il vialetto libero dalle macchine dei vicini, se c'è una fila in un negozio tutti ti fanno passare davanti senza fiatare e tutti ti salutano e chiedono favori, perchè percepiscono la tua autorità al pari di quella delle istituzioni; forse anche più efficiente di loro, visto che sei radicato in pieno nel territorio a differenza della legge dello stato, così aliena dalla vita quotidiana di queste realtà. 
Scorsese descrive la dicotomia tra questi due mondi che sono vicinissimi tra di loro, eppure distanti, basta una porta aperta sul retro del locale più in come il Copacabana, per introdurti tramite un piano sequenza tra i vari luoghi "nascosti" di un ristorante, per poi servirti il tavolo migliore con tanto di posto in prima fila; certo, dovrai sganciare 20 e passa dollari ad ogni membro del locale, però questo è il prezzo da pagare per la tua influenza, d'altronde tutti devono mangiare e se vuoi fare colpo sugli altri, special modo sulla tua ragazza, questo è l'effetto scenico migliore che si possa avere, con tanto di macchina da presa che si focalizza sui volti in primo piano dei vari mafiosi, in segno di tacita approvazione per il tutto. 

 

Robert De Niro, Ray Liotta

Quei bravi ragazzi (1990): Robert De Niro, Ray Liotta


Quei Bravi Ragazzi destruttura la narrazione, la ricompone in un flusso armonico di piani sequenza, cold frame che fissano i singoli dettagli dell'attimo, rottura della quarta parete, una voice over fluviale (troppo forse) che trascina la storia per poi scomporre il racconto  con un monumentale lavoro di montaggio da parte della Schoonmaker, combaciando le scene con un'onnipresente colonna sonora che getta hit continue nella narrazione come fosse un juke-box, per passare tramite ellissi calibrate al millimetro dal paradiso ad un inferno espressionista rosso acceso da incubo; un giorno sei tutto, l'altro sei niente e gli amici di una vita ti voltano le spalle, nonostante tu abbia fatto di tutto per loro dedicandogli l'intera esistenza; grazie a ciò Scorsese condensa oltre 30 anni di epopea mafiosa di Henry Hill con l'ascesa e cadute varie, dando un ritratto per niente edulcorato di tali organizzazioni mafiose, che ti accolgono con il sorriso e quando poi sei più debole ti colpiscono alle spalle, per tacere poi dell'omertà e dei loro codici di valori ipocriti, come l'unità della famiglia a qualsiasi costo, poco importa se poi il giorno precedente al giorno da dedicare alle mogli, ce la si spassa con le proprie amanti portandole in giro fino a tarda notte.  
Il riferimento più naturale del lato bestiale della mafia è sicuramente il personaggio di Joe Pesci, un collerico ed irascibile criminale, sempre pronto a tirar fuori la pistola contro chiunque minimamente gli stia sulle palle quel giorno, per una battuta scambiata per un insulto, oppure per una ripicca come quella di Spider dopo le tante infamità dette contro dall'uomo; l'omicidio a sangue freddo senza neanche pensarci troppo sopra, rivela l'istinto primitivo e brutale di Tommy, un'animale senza rispetto per la vita altrui e totalmente incosciente nell'usare la pistola, che agita in giro come se fosse un giocattolo con cui spassarsela per una sera. Ma il vero terrore lo incute Jimmy Conway, elemento decisivo per l'ascesa economica del gruppo dei "bravi ragazzi" come si chiamano tra loro, spesso in disparte, pur essendo la mente dietro i colpi fruttuosi del gruppo all'aeroporto, ma pronto a pugnalare il prossimo alle spalle pur di avere una fetta di torta in più, mostrando in ciò un cinismo calcolatore spaventoso, nel fare terra bruciata attorno a lui, per garantire il proprio esclusivo benessere e tornaconto personale, celato dietro la sua aria affabile con il sorriso sulle labbra; dice una cosa con la bocca, ma in realtà pensa l'opposto, celando così la sua vera natura meglio di un qualsiasi giocatore di poker al tavolo da gioco, un essere meschino, perfetto rappresentante di una mafia che si dice dotata di codici precisi, ma in realtà senza alcun onore (sempre che ve ne sia nell'essere uno schifoso mafioso di merda). 
Una vita in quel mondo ed un attimo per uscirne, costatando amaramente al mattino, come l'essere un cittadino comune sia quasi più mortifero che vivere come un mafioso, rischiando la morte per una pistolettata in ogni momento. Quei Bravi Ragazzi rappresenta il compendio di oltre un sessantennio di cinema mafioso, nonostante gli incassi non alti ai botteghini, il consenso critico e premi come il Leone d'Argento per miglior regia e varie nomine agli oscar (anche se vinse solo Joe Pesci come non protagonista), hanno fatto fiorire per un ventennio una marea di epigoni, che hanno cercato di imitarne i virtuosismi, lo stile o prenderne spunto nei singoli spezzoni (magari focalizzandosi sull'ascesa o gli eccessi oppure i legami tra i membri del mondo criminale), quando in meno di tre ore Scorsese era riuscito nell'impresa titanica nel rappresentare l'intero universo mafioso.

 

Ray Liotta, Lorraine Bracco

Quei bravi ragazzi (1990): Ray Liotta, Lorraine Bracco

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

 

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