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Quei bravi ragazzi

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Quei bravi ragazzi

di Donapinto
9 stelle

Difficile scrivere un commento che valga la pena di essere letto su un film che ha ricevuto la bellezza di 66 recensioni positive, senza correre il rischio di esprimersi in termini banali. Io comunque ci provo. Dopo  il bello e "blasfemo" L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO, Scorsese torna a quel cinema a lui molto congeniale che gli ha dato fama mondiale, vale a dire quei film di "strada" che spesso diventavano autobiografici. I bravi ragazzi protagonisti di GOODFELLAS, non sono proprio come gli scanzonati e fannulloni giovanotti  interpretati da Robert De Niro e Harvey Keitel in MEAN STREETS, tantomeno come il solitario e psicopatico taxista vittima dell'alienazione metropolitana in TAXI DRIVER. All'origine di QUEI BRAVI RAGAZZI troviamo un romanzo di Nicholas Pileggi, IL DELITTO PAGA BENE, tratto dall'autobiografia di Henry Hill, pentito di mafia che vuoto' il sacco, per poi vivere il resto della sua vita protetto dall'FBI. Scorsese ci regala un mafia-movie che abbraccia 30 anni di malavita organizzata nella citta' di New York a partire dagli anni 50', narrata dalla voce fuori campo di Henry Hill, interpretato da Ray Liotta. Si racconta l'epopea minore della mafia italo-americana, costituita da "operai" del crimine, tra furti di camion carichi di merci, contrabbando, rapine, fino allo spaccio (e consumo) di cocaina. Nulla a che vedere con la mafia del potere raccontata da Coppola nella bellissima trilogia del PADRINO, con finezze tragiche e psicoanalitiche. Scorsese gira con il piglio di un antropologo mostrandoci la vita quotidiana di questi criminali che sembra non abbiano alcuna coscienza, uccidendo con la stessa naturalezza di come quando preparano il sugo per gli spaghetti, il tutto tra impennate di crudelta' e violenza sanguinaria che poche volte si e' vista al cinema, accompagnate da un humor nero, anzi nerissimo, e da un linguaggio e un concentrato di parolacce da guinnes dei primati. Nonostante tutto GOODFELLAS e' uno straordinario e autentico brano di cinema, con tre protagonisti strepitosi: Jimmy Conway (Robert De Niro) e Tommy De Vito (Joe Pesci), due assassini psicopatici, per i quali uccidere provoca gli stessi rimorsi di quando di schiaccia uno scarafaggio, Henry Hill (Ray Liotta) e il piu' equilibrato e riflessivo dei tre, come dimostra la scena quando Tommy fredda a bruciapelo un ragazzino solo perche' lo aveva a ragione insultato. Bella e azzeccata la colonna sonora, tutti brani che vanno dagli anni 50' agli 80'. Uno dei capolavori di Scorsese, solo di poco inferiore a TAXI DRIVER e TORO SCATENATO, da me reputate le sue opere migliori. Sei nomination agli Oscar, tra cui quella del miglior film, ma una sola statuetta, quella di miglior attore non protagonista a Joe Pesci. Quell'anno come miglior film venne premiato il piu', perdonatemi il termine, "calcolato" BALLA COI LUPI di Kevin Kostner. Anche a Venezia Scorsese si dovra' accontentare solo di un Leone d'argento alla miglior regia.  Voto 9.

 

 

 

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