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Una sull'altra

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una sull'altra

di maghella
10 stelle

“Una sull'altra”, non è solo uno dei film più riusciti di Lucio Fulci, è sicuramente anche uno dei più bei film gialli italiani mai fatti.

Ispirato a “La donna che visse due volte” di Hitchcok, Fulci gioca con l'ambiguità del doppio (anche nel titolo ovviamente), ma non si ferma solo a questo, si spinge oltre, elaborando una storia intrigante, originale, morbosa e infine riuscita in ogni particolare.

 

La trama è quella classica di certi gialli: la moglie ammalata di un ricco medico (il dott Dummurier, interpretato da un Jean Sorel al top della sua carriera) muore improvvisamente. Il dott. Dummurier scoprirà in seguito che la moglie lo aveva lasciato erede (inspiegabilmente, dato i cattivi rapporti tra i due) di una assicurazione sulla vita di oltre un milione di dollari.

Questo il movente per il quale il protagonista viene indagato dalla polizia, soprattutto quando si viene a conoscenza di una sosia della moglie (Marisa Mell) che confessa di essere stata pagata per falsificare alcuni documenti.

 

Non mi spingo oltre nel raccontare la trama, perché consiglio davvero di vedere il film e di assaporarne ogni fotogramma.

Lucio Fulci scrive e dirige un lavoro oserei dire perfetto, non tralascia nessun particolare, non solo nella struttura narrativa (che non è poco), ma anche e soprattutto nella forma e nella sostanza.

 

Per scansare la censura crea scene mai viste (il film venne bloccato nelle sale): posiziona la macchina da presa sotto il letto dove si sta svolgendo una lunga sequenza d'amore tra Sorel ed Elsa Martinelli (che nel film interpreta l'amante di Sorel), il letto diventa una lastra di vetro e le immagini dei corpi nudi sono velati da un lenzuolo rosso che lascia intuire ciò che non si può mostrare... una “genialata” alla Fulci, una delle tante in questo film.

 

Il film è girato a S.Francisco e Fulci ottimizza la scenografia naturale della città, giocando con contrasti di luce possibili solo (ahimè) con l'utilizzo di certe pellicole ormai introvabili.

 

Tante scene ambigue e di nudo , il ruolo della protagonista impersonata da Marisa Mell gioca molto su i due ruoli: quello della moglie ammalata e quello della ballerina spogliarellista, la Mell offre una prova eccellente, di una bellezza folgorante non si riesce a levarle gli occhi di dosso, e questo è un elemento importante per lo svolgimento stesso del film.

 

Nella seconda parte del film entra in ballo un elemento importante.

Condannato a morte, il protagonista vive tutta l'angoscia dell'attesa dell'esecuzione nella camera a gas. La macchina da presa si sofferma più volte e in modo dettagliato sulla camera di morte, mostrandola in tutta la sua freddezza. Il film prende una posizione netta contro la pena di morte, cambiando quasi stile e assumendo toni a tratti documentaristico.

 

Tutto questo per arrivare ad un finale eccezionale, curato, studiato, perfetto e di grande effetto.

 

Fulci ha investito molto in questo film, non solo economicamente con una buona produzione che gli ha permesso location e cast ottimi, ma e soprattutto in idee e creatività.

Primo film giallo per Fulci, dopo molti musicarelli e commedie, il regista segnò il 1969 con due film diversi e importanti per la sua carriera: “Beatrice Cenci” e questo “Una sull'altra”.

Fulci iniziò così il suo percorso cinematografico nel genere giallo e in seguito horror, che gli ha permesso di sfoggiare tutto il suo stile spietato e crudele che personalmente tanto mi piace.

 

Curiosità: Lucio Fulci amava apparire in piccole parti con poche battute all'interno dei suoi film, in questo interpreta un grafologo che partecipa alle indagini di polizia.

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