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Uomini e cobra

Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film

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La recensione su Uomini e cobra

di jonas
8 stelle

Paris Pitman jr, galeotto in un penitenziario dell’Arizona, ha nascosto da qualche parte mezzo milione di dollari frutto di una rapina: così si destreggia fra i suoi compagni di pena e il direttore, tutti interessati al bottino, finché quest’ultimo viene sostituito da un ex sceriffo idealista che crede nella possibilità di una redenzione dei detenuti. Al suo penultimo film Mankiewicz firma un western cinico e ironico, che contribuisce validamente alla ridefinizione del genere compiuta in quegli anni non solo negli USA ma anche in Italia (palese il rinvio al motivo del denaro come motore di ogni vicenda nella leoniana trilogia del dollaro). Kirk Douglas è un delinquente manipolatore con la faccia da schiaffi; Henry Fonda un eroe immacolato, incorruttibile, che addirittura non beve né fuma; intorno a loro c’è una bella squadra di caratteristi comprendente un’anziana coppia di gay bizzosi, un giovanotto impulsivo, un cinese gigantesco, un bandito ombroso e un vecchietto che ormai fa parte dell’arredamento del carcere. I ruoli sembrano rigidamente fissati, ma il finale beffardo si incarica di dare un nuovo e insospettabile senso al titolo originale There was a crooked man (“C’era un uomo disonesto”; ma occhio al doppio senso: “crooked” significa anche 'curvo, deforme', e lo sceriffo zoppica).

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