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From Beyond - Terrore dall'ignoto

Regia di Stuart Gordon vedi scheda film

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La recensione su From Beyond - Terrore dall'ignoto

di Antisistema
3 stelle

Squadra che vince non si cambia, così Stuart Gordon entrato l'anno prima nel cuore degli appassionati horror con il super-cult Re-animator (1985), ricevendo anche copiosi elogi da parte della critica ufficiale (pure Mereghetti gli da ben 3 stelle), decide di richiamare parte del cast del suo esordio, sotto la produzione di Brian Yuzna e la Full Moon di Charles Band, adattando un nuovo racconto di H.P. Lovercraft confezionando così From Beyond - Terrore dall'ignoto (1986), di cui cura anche la sceneggiatura insieme a Yuzna. 

Girare un film subito dopo l'esordio per monetizzare la fama nascente del regista in questo caso ha portato ad un risultato molto deludente, tramite un pastrocchio indifendibile, che accentua i difetti di Re-animator (l'evanescenza delle caratterizzazioni dei personaggi e la scorrevolezza della narrazione) elimandone i relativi pregi (un uso accorto e dosato degli effetti speciali), che rivelano in tutto la sua natura di prodotto di serie B nel senso peggiore del termine e del perchè il cinema di genere fatica ad ottenere riconoscimenti da certa critica, visto che tali registi vanno di alti e bassi nell'arco della loro filmografia. 

Non si parte male, la mano di Gordon si nota chiaramente negli incipit dei suoi film che partono sempre da una premessa interessante e anche From Beyond non fa alcuna eccezione sotto tale aspetto, con una sequenza iniziale che getta delle premesse interessanti tramite questo macchinario a cui lavorano il dottor Pretorius ed il suo assistente Crawford (Jeffrey Combs), che deve sviluppare la ghiandola pineale, sviluppando il terzo occhio arrivando così ad una percezione completa dei sensi, riuscendo a vedere delle creature misteriose di una dimensione parallela, peccato che tutto questo venga mal sviluppato per via di una incerta direzione narrativa da parte degli sceneggiatori che evidentemente non sapevano dove andare a parare con tale idea, forse anche per via di un budget misero, di cui si vede la scarsità nelle battute finali e nella generale povertà delle location limitate solo al laboratorio di Pretorius e alla clinica psichiatrica. 

 

La regia di Stuart Gordon risulta posata come suo solito, però fatica enormemente a regalare momenti memorabili, risultando generalmente troppo pigra se non addirittura piatta, trovando un pò di verve solo quando mostra gli effetti speciali in stile body horror, tramite la progressiva mutazione fisica di Pretorius, che diventa una creatura sempre più Lovercraftiana ma al tempo stesso scarsamente valorizzata da una narrazione confusionaria e senza un indirizzo preciso, incapace di sfruttare la dimensione parallela in chiave metafisica, per andare a parare sugli effetti speciali artigianali, che risultano si tangibili, concreti e credibili anche al giorno d'oggi, ma alla lunga si finisce con l'abusarne troppo, risultando dei meri specchi per allodole di un film che non ha nulla da dire, arrivando ad usare la dimensione parallela in modo estremamente banale mostrando un tre-quattro anguille e meduse carnivore e la mutazione di Pretorius, in fin dei conti unico elemento interessante per vedere circa 90 minuti di nulla, condito da una narrazione priva di indirizzo, dialoghi scadenti ed interpretazioni mediocri, perchè Jeffrey Combs non funziona su un personaggio dimesso e poco appariscente come Crawford, necessitando di figure più ambigue come quella del Dottor West di Re-animator per emergere, mentre la promozione di Barbara Crampton a protagonista risulta una sciagura ulteriore per il film, data la sua inapacità totale a livello recitativo, essendo utile solo nel mostrare le sue grazie (anche se per poco tempo), perchè il suo personaggo cade in una follia sessuale sempre più marcata (ma alla fine è un altro spunto non portato avanti). 

Una battuta di arresto pesante per Gordon, che fallisce miseramente nel suo territorio Lovercraftiano dove aveva mostrato piena dimestichezza (e lo farà in futuro con Dagon), ottenendo un sonoro flop ai botteghini, anche se da certa frangia di fan oggi è reputato anch'esso un cult. 

 

locandina

From Beyond - Terrore dall'ignoto (1986): locandina

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