Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
Girato in soli sei giorni, con mezzi,attori e location di fortuna,in poco più di un'ora, Ulmer riesce a realizzare un film dove gli elementi tipici del cinema noir si aprono nella spirale del racconto filosofico esistenzialista fino a chiudersi in un finale claustrofobico ed allucinato. La fattura da B-movie,con errori tecnici, un montaggio che sembra prendersi beffa della narrazione a flashback - creando infiniti buchi temporali - acutizza ancora di più la tensione di un racconto che mette in scena l'ineluttabile assurdità della vita. Parabola inquietante del più folle del non ritorno.
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