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Robin Hood

Regia di Wolfgang Reitherman vedi scheda film

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La recensione su Robin Hood

di Decks
8 stelle

E' un decennio ormai che la Disney, ha deciso di affidarsi alla regia in solista di Reitherman, portatrice di una tecnica di animazione immutata in tutti i classici di questo periodo, e un insieme di elementi tipici del regista tedesco. Robin Hood non fa eccezione e conferma ancora una volta determinati metodi di realizzazione e sviluppo che il regista speri il pubblico ami di questo nuovo lungometraggio Disney.

Ritorna quindi il medesimo uso dei colori, di tonalità calde e lucide. Disegni stilizzati e una cura nei dettagli scenografici ottima. La stessa cura per la colonna sonora, ricercata e ben pensata, capace di immedesimare maggiormente lo spettatore. Qui, vi è l'uso di strumenti medievali come corni e clavicembali francesi. Ma purtroppo c'è pure il re-impiego di qualche scena di film passati e uno stile grafico ripreso direttamente da personaggi già apparsi (come Little John identico tranne in colori e vestiario a Baloo). Tecnicamente parlando quindi (esclusa la colonna sonora), Robin Hood più che un'avanzata è un passo indietro, e risulta un po' fastidioso vedere come persino alcune movenze siano perfettamente identiche a vecchi personaggi, non solo durante balli o musiche, ma perfino in espressività facciale.

La dose di umorismo contenuta in questa pellicola è a livelli mai visti in un classico Disney. Persino gli intermezzi con l'antagonista sono motivo di risata. Giovanni che si succhia il pollice contrariato, le punizioni di Bis... E forse è il film Disney del XX secolo in cui si ride di più. Come dimenticare poi scene quali il torneo di tiro con l'arco, con risse, dialoghi spassosi e perfino una gara di football tra Lady Cocca e dei rinoceronti. Contiene, tuttavia, sprazzi di drammaticità ben sottolineati (come l'arresto di Fra Tac) che rendono l'intera opera più appetibile, e non un semplice insieme di gag. I personaggi dunque sono meno caratterizzati di altri classici, ma posseggono un insieme di battute brillanti e una verve umoristica unica e originale, per ogni figura facente parte del lungometraggio.

Una storia dunque che a favore della comicità sacrifica l'epoca in cui si svolgono i fatti attuando una decontestualizzazione storica straniante, che però non risulta fastidiosa, ma che similmente a "La Spada nella Roccia" è ben attuata e rende le gesta di Robin, oltre che simpatiche anche insegnamenti di altruismo e di ribellione verso quella parte di società piena di cupidigia e ingiusta verso i più deboli. 

Anche se non eccelle in fatto di tecnica, è un ottimo lavoro che riconferma gli elementi tanto amati da Reitherman, un alto tasso di humour, insegnamenti e tocchi di originalità (come la particolare struttura del film, dove un Cantagallo, rendendo omaggio alla tradizione dei cantastorie, ci introduce ogni gesta di quell'astuto "volpone" che è Robin Hood).

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