La recensione su Il bell'Antonio

"Il bell'Antonio" diretto nel 1959 da Mauro Bolognini, che devo dire che è un capolavoro del Cinema Italiano. La storia si svolge a Catania,dove il bell'Antonio Mangano da Roma,con la fama del dongiovanni, per sposare la splendida Barbara Puglisi, figlia di un ricco notaio. Ma dopo tre mesi si viene a sapere che lui è impotente e lei dunque ancora vergine, con lo scandalo che scoppia nella città. Il Film è tratto dal romanzo di Brancati, ed è una produzione Italo-Francese, ed è uno dei migliori (se non il migliore) di Bolognini,che è sostenuto da una sceneggiatura ben costruita e calibrata scritta da Gino Visentioni e Pier Paolo Pasolini e dalla sua regia dove non sbaglia un inquadratura,ed è tutto calcolato al millimetro. Il regista è bravo a miscelare la Commedia con il melodrammatico in un modo sublime, ed è un attacco a certi modi che usavano la gente siciliana, secondo i quali era un disonore rendersi responsabili di fallimenti sessuali,e non solo perché fa una critica feroce verso la politica masticata dalla corruzione e da uomini malvagi,e alla chiesa che non sa da dove vengono certe decisioni che se un uomo non consuma il matrimonio è nullo. Però affronta anche un argomento difficile per l'epoca che è l'impotenza maschile, che non era una cosa facile da spiegare soprattutto al Sud,che era vista quasi come una malattia ed uno scandalo. A interpretare questo è l'emblema che interpreta Antonio è uno strepitoso Marcello Mastroianni che è molto misurato è in queste vesti è molto a suo agio, e rimane impresso per come affronta i genitori e tutto quello che gli succede intorno. La genialata è la scelta della protagonista che è una giovanissima e strepitosa Claudia Cardinale che si accingeva a diventare "il sogno degli Italiani" per il suo sguardo angelico e intrigante, ed è il fatto che con una così bella, che Antonio non riesce a concludere,e per lo spettatore è una cosa che fa sgomento. In tutto questo,come ho già scritto, Bolognini mette anche il discorso politico dove gli amministratori della Sicilia già allora cominciavano a "mangiarsi" la regione con i loro soldi e interessi,e dove quest'ultimi sono il potere assoluto di tutto. In mezzo a Antonio e Barbara, c'è il cugino Edoardo,dongiovanni pure lui, che vuole essere raccomandato dallo stesso cugino per poter lavorare a Roma,ma tornerà deluso a Catania, ma dove si troverà ad assistere la confessione di Antonio e non solo,e questo è interpretato da Tomas Milian (doppiato) che regge abbastanza bene Mastroianni e che alla fine rappresenta un personaggio cardine per il doppio finale che completamente ti spiazza. Da segnalare la buona direzione degli Attori, dove figurano i già citati Mastroianni-Cardinale-Milian: Pierre Brasseur-Fulvia Mammi-Patrizia Bini e Rina Morelli. Per quanto riguarda il Cast tecnico segnalerei la splendida e suggestiva fotografia in bianco e nero stile anni '30 di Armando Nannuzzi,che fotografa una Catania malinconica,ed è capace a creare molto bene una certa atmosfera,e la musica di Piero Piccioni, che danno un contributo enorme alla riuscita della pellicola,che poi fece incetta di premi in Italia e all'Estero. In conclusione un ottimo Film molto intenso, dove non ci sono cadute di tono, che ti coinvolge per la vicenda e che è anche una critica feroce contro il sistema e di certi costumi siciliani, oltre che affronta un argomento tabù per l'epoca poi anche per un Attore come Mastroianni che era considerato un bello allora,e vederlo in una parte così fa un pò specie però riesce a essere convincente, il tutto miscelato come un quadro sarcastico e cattivo che è strepitoso e memorabile. Il mio voto: 8.