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Dracula il Vampiro

Regia di Terence Fisher vedi scheda film

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La recensione su Dracula il Vampiro

di giurista81
8 stelle

Iconico è l'aggettivo che più si presta per presentare il Dracula di Terence Fisher, il primo ad arrivare in Italia. È merito di questo film e di Christopher Lee se il personaggio del Conte ha spopolato nella seconda metà del novecento. Preceduto dal boicottato Nosferatu e dal Dracula degli anni trenta diretto da Browning, giunto in Italia a metà anni ottanta, il Dracula di Fisher è sviluppato, rispetto al romanzo di Stoker, all'insegna di una sorta di brainstorming che coinvolge molti dei personaggi. Jimmy Sangster, sceneggiatore di fiducia della produzione, adatta e personalizza la storia, tagliando alcuni personaggi (tra i quali Renfield) e qualche sequenza forte del romanzo, tipo il trasporto di Dracula via mare e il suo arrivo a Londra. Modifiche che non snaturano la portata erotica e terrorizzante del testo che mantiene la sua “impronta genetica”. Pur introducendo curiose variazioni (alcune incomprensibili) nei personaggi (Jonathan Harker cacciatore di vampiri che viene irrimediabilmente morso e contaminato; l'ambientazione integrale in territorio rumeno; Mina che è fidanzata del fratello di Lucy anziché di Harker; la totale eliminazione del concetto della new woman e dell'imperial gothic tipici di Stoker, che vedeva in Mina una sorta di Madonna e in Dracula la contaminazione dei valori vittoriani) i passaggi fondamentali rispetto al romanzo sono piuttosto fedeli. Sangster propone le parti con Harker prigioniero nel castello di Dracula, così come sono confermati gli attacchi a Lucy e la progressiva morte della stessa in seguito risorta ed eliminata in cimitero da Van Helsing con un paletto martellato all'altezza del cuore. Le trasfusioni di sangue che nel romanzo vengono praticate a Lucy vengono qua riservate a Mina, sottoposta altresì alla cura dell'aglio. Sangster semplifica, elimina i contenuti filosofici di Stoker. Mina perde l'importanza riservatale dallo scrittore irlandese e diviene una sorta di donna attratta sessualmente dal vampiro. Il conte Dracula, ottimamente interpretato da Christopher Lee che ne diventerà l'interprete più riuscito, si carica di marcate valenze erotiche. Presenta per la prima volta denti retrattili e rigoli di sangue rosso acceso che gli colano dalle labbra. Antologica l'entrata in campo di Lee (primissimo piano da cineteca del cinema horror) dopo che Harker è stato morso al collo da una vampiressa. Il Conte, in realtà presente solo per pochi minuti spalmanti su tutta la pellicola, fa sentire il suo peso continuamente sui protagonisti.

Notevoli le scenografie ricercate e sfarzose, così come la coloratissima (per l'epoca) fotografia. Il finale omaggia quello di Nosferatu. Epico, sebbene molto semplificato nei contenuti. Mezza stella in più per l'importanza storica.

 

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