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Lo spione

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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La recensione su Lo spione

di degoffro
8 stelle

"In questo mestiere finisci o barbone o con una pallottola in pancia". Amara e lucida constatazione da parte di Céline, (uno straordinario ed efficacissimo Jean Paul Belmondo) rapinatore di professione, ma allo stesso tempo prezioso informatore (lo spione appunto) per un ispettore di polizia con il quale ha stretto una profonda e sincera amicizia. Grande, grandissimo Melville: con uno stile asciutto, dialoghi serrati, ambientazioni nebbiose, notturne e misteriose, personaggi contraddistinti da una vita all'insegna dell'inganno, della menzogna della precarietà e della clandestinità, ritmo sostenuto ed avvolgente, colpi di scena credibili e funzionali, flashback emozionanti e sorprendenti (splendido quello in cui Céline chiarisce a Maurice tutta la vicenda, rivelando di non essere lo spione che tutti credevano e facendogli scoprire il reale ruolo ricoperto dai vari protagonisti) realizza un affresco dolente e malinconico, duro e sincero, disperato ma anche pieno di affetto per un mondo, come quello della malavita francese, in cui comunque, al di là di tutto, c'è ancora posto per l'amicizia e la complicità, e omaggia così con una sensibilità e un'eleganza cristalline oltre che con un talento sopraffino il noir americano. Notevole il confronto Belmondo - Reggiani, momenti di tensione fortissima (la resa dei conti finale serrata e durissima), squarci di accesa violenza (Céline che schiaffeggia con inaudita cattiveria Térese, donna di Maurice, e la costringe a parlare, dopo avere scoperto che è un'agente di polizia in incognito, legandola ad un termosifone e poi imbavagliandola), incipit da urlo (l'incontro tra due vecchi complici, amici di vecchia data, forse stanchi o disillusi, ma sempre pronti per un nuovo colpo, culminante in un improvviso quanto inatteso sparo), finale ineluttabile e commovente, a conferma di un destino già scritto ed inevitabile: non c'è pace né possibilità di una nuova vita per chi ha fatto del crimine l'unica fonte di sopravvivenza. Appassionante e struggente.
Voto: 7+

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