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Il processo di Giovanna d'Arco

Regia di Robert Bresson vedi scheda film

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La recensione su Il processo di Giovanna d'Arco

di alan smithee
9 stelle

locandina

Il processo di Giovanna d'Arco (1962): locandina

Impassibile, determinata a difendersi dall'accusa infamante di stregoneria che la vede destinata ad una fine atroce sopra una catasta di legna da ardere, una Giovanna D'Arco appena ragazza non urla né scalpita, ma ostenta una dignità impassibile, oltre che eroica, forte di una fede che la anima e sorregge, in grado di valicare ogni paura per la sofferenza fisica a cui sta andando incontro.

Il processo-farsa che la vede vittima di una condanna già pronunciata ed incoraggiata dalla presenza inglese a Rouen, e priva di alcuna difesa a suo favore, si concluderà con la sentenza già nota di condanna tristemente comune a quei tempi a carico di donne forti ed orgogliose in grado di imporsi alla supremazia maschilista diffusa e sovrana.

Robert Bresson impone al suo cast, come d'abitudine quasi totalmente costituito da non professionisti, una recitazione impassibile, quasi catatonica, quella stessa che caratterizza tutta la carriera e lo stile del maestro del minimalismo francese.

Il cineasta riesce nel compito arduo di creare una tensione palpabile che caratterizza le sessioni del processo che si susseguono, durante gli incessanti interrogatori a cui viene sottoposta l'accusata, rivelandosi molto meno fragile di quello che potrebbe essersi sospettato, e molto più motivata ed ispirata da una forza che, attraverso le sue risposte lucide, pare davvero provenire da una forza ultraterrena di natura divina.

E il suo film, lungo appena più di un'ora, riesce a risultare ipnotico, attanagliante nonostante la risolutezza all'inazione e alla fissità d'espressione che caratterizza il marchio d'autore del suo regista.

Florence Delay riesce a far trapelare nella figura della protagonista, tutta la forza e la determinazione, oltre che l'orgoglio, che hanno reso immortale un personaggio così forte e destinato ad una fine così crudele e prematura, regalandogli tuttavia una sorta di immortalità a cui il personaggio della santa cattolica sarà destinato, per la Francia e per il mondo intero, assurgendo ad uno dei personaggi femminili cardine dell'intera storia dell'umanità. 

Una figura che al cinema ha sempre ispirato grandi registi, trovando versioni differenti ma quasi tutte assai ispirate e vitali in grado di dare lustro ed onore ai rispettivi cineasti impegnati a rendere una loro versione della figura tragica e sacrificale della celebre eroina e santa.

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