Regia di Tim Burton vedi scheda film
Per introdurre un Batman cinematografico spogliato dell'immaginario camp dominante negli anni '60, si sceglie di raccontare non la sua origine (che verrà rivelata lateralmente solo a film inoltrato) bensì quella fase intermedia in cui l'eroe già formato deve farsi accettare dalle forze dell'ordine. Per questa trasposizione ho sentito spesso tirare in ballo Alan Moore e Frank Miller, ma non mi pare di averci riscontrato molto di Anno uno o de Il ritorno del Cavaliere Oscuro, tanto meno di The Killing Joke: a partire dalle tematiche e passando per la caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti direi che questo primo episodio tenta di riprendere la struttura dell'era Kane reinventandola e ponendola in una dimensione cupa più congeniale al periodo di uscita. Il risultato è una sorta di noir in cui un Marlowe travestito da pipistrello (e dagli atteggiamenti ancora estremi) da la caccia ad un mafioso vestito da pagliaccio sfuggito al controllo degli altri boss. In tutto questo c'è anche un po' dello stile di Tim Burton, che contribuisce a rendere Gotham una metropoli surreale ed eternamente buia, perfetto teatro di queste vicende. Per quanto se ne dica Michael Keaton rendeva bene il dualismo del personaggio, Jack Nicholson era già un Joker praticamente perfetto e Kim Basinger come dark lady era una garanzia. Forse a tratti risulta un po' tirato per le lunghe ma svolge bene il suo lavoro.
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