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Batman

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Batman

di maso
7 stelle

Il destino di Batman al cinema è veramente singolare, sembra proprio che l'evoluzione della tecnica e l'ottica dello spettatore abbiano una influenza significativa ai fini della sua resa sul grande schermo, tutti i fans che giudicarono obsoleto quello con Adam West all'avvento di questa produzione megamiliardaria di Tim Burton oggi gli riservano lo stesso giudizio se confrontato con la nuova definizione del personaggio creata da Nolan, c'è poco da fare: il "Batman" del 1989 è invecchiato malamente e i difetti che alla sua uscita furono offuscati dall'entusiasmo popolare lo condannano oggi alla dimensione di una mera operazione commerciale figlia del suo tempo da bollare come un ibrido storico fra fumetto e film.

La versione degli anni sessanta era il derivato identico di una fortunata serie televisiva in cui il tono giocoso, i fulminei in­serti onomatopeici che comparivano tra i frames e la aderenza con il tratto visivo del fumetto lo facevano apparire proprio come un cartone animato in carne ed ossa, tutto l'opposto di quello concepito nella trilogia di Nolan in cui la violenza, la rielaborazione dell'immagine completamente innovativa ed aderente il più possibile al mondo reale in un contesto narrativo molto elaborato e originale lo fanno apparire come un film altamente spettacolare intriso di toni cupi in cui il personaggio principale è il derivato di un vecchio fumetto dalle potenzialità filmiche elevate.

Esattamente in mezzo a queste due concezioni si incastona il Batman di Burton che ha nelle scenografie lugubri e ancora oggi qualitativamente ineccepibili l'unico aspetto impermeabile alle critiche, la Gotham city creata in questo film riporta la mente a quella creata da Bob Kane nelle sue strutture in bilico fra il moderno e il gotico non come nella vecchia serie con Adam West dove Batman si aggirava chiaramente a Los Angeles, lo scenario è perfetto per sviluppare la storia che però risulta essere molto scontata e priva di sorprese e di tutti i personaggi l'unico convincente è il Joker animato da un Nicholson in stato di grazia che adombra imperdonabilmente uno scialbo Keaton secondo me inadatto al ruolo di Bruce Wayne per una pila enorme di motivi: non ha la classe e la fisicità richiesta per un personaggio che quando è mascherato deve esprimere molto di se solo increspando le labbra, il suo vestito da pipistrello gigante poi sembra un pò troppo gommoso e non eccessivamente corazzato, le sue movenze all'interno del costume sono alquanto limitate e Batman non sembra affatto questo fenomeno di supereroe esperto di arti marziali, la sua onnipresente controfigura si adegua alla limitata autonomia di movimenti nelle scene d'azione impostagli dall'inappropriato paludamento bello a vedersi ma scomodo da vestirsi, le battute che gli vengono messe in bocca non denotano una personalità efficace ed incisiva e non lo caratterizzano in maniera ben definita tanto che non si può dire se questo Batman sia un tipo cazzuto o un eroe tragico ma neanche un miliardario brillante o ironico e spesso snob come descritto nel fumetto, non ha una connotazione una che lo renda memorabile, la Basinger pure è solo bella da vedere ma poco convincente da ascoltare come reporter d'assalto e se due indizi cominciano a fare una prova dicendo che l'Harvey Dent di Billy Dee Williams è clamorosamente trascurabile tanto che la sua trasformazione in Due facce nei capitoli successivi verrà scartata a priori si può affermare che lo script e i dialoghi su cui il film è stato costruito sono stati curati con scarsa attenzione facendo sforzare in maniera innaturale gli attori per far funzionare i loro personaggi in un meccanismo mal congeniato, la dice lunga il fatto che la storia principale non sembra essere quella di Batman ma del suo rivale il Joker pittoresco e pericoloso molto più che nelle strisce di Bob Kane: la sua figura nasce cresce e muore nell'arco della pellicola lasciando un inquietante interrogativo di difficile interpretazione sul suo destino alla fine della lotta con il suo avversario di nero vestito che sembra liquidarlo ma quella risata interminabile che cosa significa?

L'estro di Burton è comunque un valore aggiunto e le scene con il Bat Wing vagamente simile all'originale sul cartaceo e la Bat Mobile completamente reinventata nel design sono pregevoli meccanismi per il puro sollazzo dell'occhio specialmente il finale sulla cattedrale in stile gotico funziona a meraviglia e rimane ancora oggi un pezzo storico nella filmografia di questo formidabile regista ma il film in generale non è assolutamente da considerare come un prodotto burtoniano vero proprio perchè tratto da uno spunto non originale partorito dalla sua fervida immaginazione, è proprio per questo che il Batman in questione non ha abbandonato completamente le sue origini fumettistiche ne abbracciato totalmente la dimensione di film in senso stretto del termine e la storia risulta inevitabilmente prevedibile ma quando uscì nell'ormai lontano ottantanove ebbe l'effetto dirompente di una pellicola innovativa nel filone dei supereroi facendo apparire come superato a livello tecnico un film epocale come il "Superman" di Donner di una decina di anni prima.

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