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Accadde in settembre

Regia di William Dieterle vedi scheda film

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La recensione su Accadde in settembre

di Baliverna
7 stelle

Un uomo con famiglia, ma lontano da casa e in una fase calante del suo matrimonio, si innamora di una ragazza, per la quale dà un calcio a tutto il resto.

Devo dire che è un bel film, con qualche limite. È una pellicola scorrevole, ben recitata e ben diretta, che ci racconta con fluidità questa storia d'amore che fa acqua da tutte le parti. In quegli anni venivano diretti molti film così: non d'autore e pretenziosi, ma semplicemente ben fatti e piacevoli da guardare. Al di là di ciò, William Dieterle la sua piccola nicchia di fama registica ce l'ha, anche se spesso nella serie B.

Quanto ai limiti del film, non bisogna cercarli molto, per quanto non siano gravi. Mi riferisco alla rappresentazione stereotipata dell'Italia e degli italiani, che altrove venne fatta con maggiore misura ed eleganza (come in “Vacanze romane” di Wyler). I personaggi nostrani che compaiono nel film, infatti, danno l'immagine di italiani pasticcioni, chiacchieroni, caotici, benché sostanzialmente.... “brava gente”. Le immagini da cartolina – denunciate altrove – non sono insistite ed esibite, e io non le ho percepite come un peso. Più che altro, si vedono diversi luoghi di interesse turistico, ma inquadrati con sobrietà.

Jospeh Cotten, eterna spalla e secondo uomo, qui è il co-protagonista assieme a Joan Fontaine. Mi hanno convinto entrambi, anche se la Fontaine è secondo me rovinata da una pettinatura proprio sbagliata: con permanente (giù qui...), capelli corti, per di più pettinata con la riga come un uomo. Acconciatore di scena bocciato.

I dialoghi li ho trovati anch'essi buoni, perché dipingono a poco a poco la contrastata situazione sentimentale dei personaggi, e i loro conflitti interiori. E i volti espressivi degli attori fanno il resto.

Da ripescare dal dimenticatoio, tutto sommato.

 

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