Regia di George P. Cosmatos vedi scheda film
John Rambo viene scarcerato per compiere una nuova missione in Vietnam dove riceve il compito di fotografare e provare l'esistenza di prigionieri americani nei territori nord-vietnamiti. La missione degenera anche a causa della codardia e dell'incompetenza dei superiori di Rambo. Il passo indietro rispetto al primo capitolo è enorme. La vicenda raccontata è descritta in modo assolutamente differente rispetto al predecessore, che valutava la vicenda in maniera fortemente personale, avvolgendo in un'aria di delusione e sconforto il tutto. Qui non c'è più messaggio (se non nelle basse intenzioni) e l'action diventa il punto focale del prodotto, cadendo in stereotipi banali come l'eroe steroidato (che era sempre Stallone, ma non aveva la stessa valenza "cazzona"), la bella da salvare e il cattivo idiota. Da salvare qualche scena d'azione ma il resto è definitivamente da gettare nel gabinetto.
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