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Un re allo sbando

Regia di Peter Brosens, Jessica Woodworth vedi scheda film

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La recensione su Un re allo sbando

di maghella
7 stelle

Re Nicolas II del Belgio si trova ad Instabul per una visita di stato. Per l'occasione è stato ingaggiato un regista per girare un documentario a scopo promozionale sul Re e sulla sua giornata tipo. Le imposizioni di corte costringono il regista a fare un primo filmato alquanto noioso che vede il Re alle prese con una inaugurazione di un improbabile parco tematico chiamato “Piccola Europa”. Intanto in Belgio la Vellonia proclama la sua indipendenza, facendo entrare il Paese nel caos. Il Re con tutto il suo enturage si prepara per un veloce rientro, ma una terribile tempesta atmosferica ha interrotto tutte le comunicazioni impedendo così qualsiasi tipo di contatto con il resto del mondo. Il Re deciso a tornare in patria si adopera insieme ai suoi 2 più stretti collaboratori e al suo cameriere, ad una rocambolesca fuga tramite i Balcani. Ungheria, Serbia, Albania e forse l'Italia utilizzando qualsiasi mezzo: pullman, autostop, barca e soprattutto i piedi per un viaggio alla scoperta di un' Europa mai vista. Una commedia originale e molto divertente, una storia anomala on the road che vede una corte reale alle prese con la “normalità” di una realtà sconosciuta. A furia di fare discorsi preparati accuratamente da altri, a furia di rispettare etichette e protocolli, Nicolas ha perso il contatto con il suo popolo e con sé stesso. Nicolas è insicuro della sua immagine, cerca con cura le parole per il discorso che dovrà fare al suo rientro in Paese, prende finalmente le redini di una fuga assurda e incredibile che lo vede sempre sull'orlo del fallimento. Passo dopo passo Nicolas diventa un Re che comanda al capo della sua piccola “armata Brancaleone”, armata formata dai 2 consiglieri sempre preoccupatissimi delle conseguenze delle scelte apparentemente sconsiderate del Re, ma che alla fine si dovranno ricredere una volta che riescono a trovare la via del ritorno.

Film corale che gira tutto intorno alla figura del Re. Un Re nudo che ritrova le sue vesti passo dopo passo.

Finalmente Nicolas trova la forza di controbattere alle decisioni e alle opinioni dei suoi consiglieri, si impunta sulle sue convinzioni, anche delle più assurde. Sempre di Nicolas è la decisione di far riprendere al regista tutto il viaggio, a mo' di documentario, per dare al suo popolo un vero ritratto del loro Re e non un blando profilo da copertina. Il risultato è un film sincero e schietto improponibile alla censura della corte, che vieterà -una volta tornati in Belgio- qualsiasi tipo di visione di tutto il girato. Ma il Re ormai non è più disposto a tornare sulle sue decisioni, e riuscirà ad imporre quello che aveva detto.

Un mockumentary divertente e per niente scontato quello dei due registi Peters Broses e Jessica Woodworth, che sanno utilizzare l'ironia e l'umorismo per una riflessione attenta sulla situazione politica attuale europea. Un Re fuori dal tempo che cerca di navigare a vista su una fragile barchetta è la visione più suggestiva del film.

Perfetto Peter Van Den Begin nella parte di Nicolas II, che regala al Re in cerca di sé stesso e del suo Paese quel tocco poetico e sensibile necessario per entrare in empatia col personaggio.

 

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