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Goksung - La presenza del diavolo

Regia di Hong-jin Na vedi scheda film

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La recensione su Goksung - La presenza del diavolo

di Raffaele92
6 stelle

Un oggetto strambo, assurdo, quasi inclassificabile, ma parimenti acclamato, complesso, stratificato, penetrante.
"Goksung" pare strutturato per terrorizzare (o rifuggire) i generi: l'horror e il thriller - che vivono di uno stimolante intreccio - vengono scartati dal grottesco, dal ridicolo audace (in particolare l'autorità, nella figura del poliziotto, è messa alla berlina, ridicolizzata fino alla caricatura, aspetto che ricorda molto "Memories of Murder") in un continuo e straniante processo di stravolgimento. Un cinema che si fa beffe della struttura classica (o, per meglio dire, occidentale) di racconto, aspetto speculare al precedente (e perfino superiore) film del regista: "The Chaser" (2008).
Possessioni, malefici ed esorcismi in salsa coreana, per un assetto narrativo dilatatissimo (due ore e mezza) che cita frequentemente (la strampalata sequenza dell'attacco dello zombie, con tanto di rastrello conficcato nel cranio) e vive di richiami alti (alla Bibbia, al teatro cinese). Il risultato è un'opera di spiazzante nichilismo, modernissima nella propria revisione degli archetipi, che getta uno sguardo feroce sulla condizione umana, del tutto impotente di fronte a forze che le sono di gran lunga superiori e incomprensibili: il male (un diavolo vecchio, stanco e dolente, che non è né corpo né spirito, ma un'inafferrabile e immortale entità che sta nel mezzo), ma anche e soprattutto il fato.
Un delirio in lento crescendo che culmina in un finale impossibile e indimenticabile, tremendamente disturbante.
Ridley Scott lo ha amato al punto d'aver dichiarato l'intenzione di farne un remake. 

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