Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris vedi scheda film
Boh.. non che mi aspettassi tantissimo, ma questo film mi ha un po' deluso da molte aspettative: premettendo che Stone e Carell sono stati più che eccellenti, l'adattamento cinematografico della famosa "battaglia dei sessi" del '73 ha vari punti deboli quali la storia, il ritmo e la morale. La storia é fin troppo semplice, e questo dimostra quanto i film biografici stiano scendendo in basso, e quanto registi emergenti e non ne approfittino per commuovere qualcuno o peggio, essere candidati agli Oscar. Vi giuro: durante la visione mi chiedevo "ma chi ha scritto il soggetto?", perché la semplicità di esso ha mostrato il, a parer mio, banale risultato scaturito. Il ritmo perché, fatemelo dire, il film é leggermente noioso. Sì, in alcune parti sembra che non passino vari minuti, ma certe scene vengono approfondite per poi, alla fine, risultare inutili, qualsiasi contesto si trovino. La morale: non sto neanche a dire molto sulla morale, visto che il film aveva, sin dal principio, quell'obiettivo. La lotta contro il sessismo, a parer mio, credo sia una cosa momentaneamente imbattibile, perché non si può pretendere da un film, con dialoghi che, al posto delle frasi normali ha degli aforismi, una soluzione facile in parole ma non in fatti, così come la lotta contro la violenza, il bullismo, la fame nel mondo e molti altri. Del film ho parecchio apprezzato le musiche, che rinchiudono esso in un contesto naturale, quale quello degli anni 70', la fotografia che risplende di colori vivi, ma anche colori buii che risuonano a certe tematiche, e (di poco però) la regia, sufficiente per un film simile. Ovviamente, ripeto i due protagonisti sono stati rappresentativi, non lo metto in dubbio, ma proprio nell'ambito in cui sono stati contestualizzati non mi son piaciute varie cose, che ho elencato prima.
Leggermente mediocre.
5½.
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