Regia di Dorota Kobiela, Hugh Welchman vedi scheda film
Non è una novita' assoluta fare un film di animazione in questo stile, ci penso' il maestro kurosawa in "Sogni" ispirato proprio alla vita di Van Gogh, qualche anno fa. Tecniche diverse, ma qui ci troviamo difronte a un atto di amore puro per per l'artista.
E' il tentativo di tradurre il cinema in pittura, come se van gogh scoprisse di essere che ne so un disegnatore di striscie .
E' un atto di amore perchè gli autori l'hanno voluto fare cosi' come dipengeva lui, correndo grossi rischi di banalizzazione, ma che invece grazie anche alla trovata di genere "Giallo" è riuscito ad aggirare l'ostacolo con successo.
Mi commuovono sempre le biografie, perchè il tentativo agiografico è sempre dietro l'angolo, ma quando si muore si sa si si diventa tutti santi e in questo caso ancora di piu'.
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