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Lights Out: Terrore nel buio

Regia di David F. Sandberg vedi scheda film

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La recensione su Lights Out: Terrore nel buio

di mc 5
5 stelle

La tentazione di spararmi un bel pippone sullo stato attuale del cinema horror è forte, ma ho deciso di soprassedere, anche perchè non ne vale la pena e rinvio alla prossima occasione di un film più sostanzioso di questa mezza fregatura. E dico "mezza" perchè certo pubblico horror di bocca buona non nego che si possa accontentare, ma chi ha un minimo di consapevolezza critica non può che annoiarsi di fronte ad una stanca riproposizione di trucchi e trucchetti vecchi come il cucco, di fronte ad un campionario umano da telefilm mediocre, di fronte oltretutto ad un commento musicale pessimo. Il tutto pare prenda le mosse quando un giovane regista svedese alle prime armi inserì su You Tube un corto che conquistò visualizzazioni da record, guadagnandosi l'attenzione di James Wan. E qua io dico "calma", perchè Wan ha avuto (ed ha) indubbio fiuto commerciale ma non è che il suo nome sia garanzia di valore e di qualità (per quanto mi riguarda -per esempio- ho amato i due eleganti episodi di "Conjuring" ma ho detestato quella zozzeria tamarra di "Fast and furious"). In questo caso (per dire) Wan ha indovinato giusto perchè il film pare stia funzionando discretamente (come dicevo già un cult per gli horror fans di bocca buona, anzi buonissima) ma sulla qualità e la consistenza del prodotto il mio è un pollice verso. Opera (anzi operina, dura 81 minuti striminziti) che ha il fiato assai corto, e tutto torna quando si apprende che non è che lo stiracchiamento di un originario cortometraggio. Storia e personaggi improbabili o comunque banali e caricati di una drammaticità che rasenta l'umorismo involontario. Sì perchè è tutto così "tremendo" ed eccitato in chiave -appunto- drammatica che presto affiora il fastidio. Questo regista, quindi, ha esordito senza essere all'altezza (anche se ho letto da qualche parte che nel frattempo Wan lo ha prodotto di nuovo per qualcosa che da noi deve ancora uscire). Ma poi il cast. Parliamone. Intanto il bambino che è uno dei peggiori della categoria "pargoli terrorizzati", il quale oltretutto ostenta un'aria ben poco sveglia. Poi la protagonista, Teresa Palmer che ritengo si salvi perchè è bravina ma soprattutto in quanto dotata di una bellezza strepitosa. E infine "la diva del cast", la celebre attrice Maria Bello. La quale è professionista di razza ma qui è vittima di un personaggio (la classica "disturbata mentale") che le attribuisce una serie di stereotipi espressivi che un'attrice così' dotata non meritava, costringendola ad una performance quasi ridicola. Al suo posto (per dire) una Vera Farmiga avrebbe fatto scintille, ne sono certo. Potrei anche aggiungere le due cose (in negativo e in positivo) più rilevanti del film. La cosa bella (una delle pochissime) è il viso d'angelo di Teresa Palmer, ma la cosa più irritante, fastidiosa, intollerabile, è il vecchio trucco "della nonna" di alzare in modo spropositato il volume di grida e rumori vari quando si verificano scene aggressive e truculente, roba da sfondare i timpani. Ma forse a mr Wan piace così, boh. PS. il film si conclude con dei titoli di coda che vorrebbero essere graficamente "fighi" e invece mostrano solo un' inutile attitudine videoclippara. PS2: l'inquadratura conclusiva del film (molto tranquilla e che fa seguito ad una -prevedibile- lotta finale scatenata col mostro) fa presagire -data la sua immagine rassicurante e pacata- un twist ending improvviso e destabilizzante. E invece niente, calma piatta. Si accendono le luci in sala. Mah.

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