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La tenerezza

Regia di Gianni Amelio vedi scheda film

Commenti brevi
  • Non è un brutto film, tra l'altro con una grande interpretazione del protagonista, ma, a mio avviso, il regista si è fatto un po' prendere la mano con il sentimentalismo e le disgrazie.

    commento di Artemisia1593
  • Il film, che non è immune da difetti, in ogni caso è notevole nel desolante e desolato panorama del nostro alquanto strampalato cinema.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Ottima prova d’attore sia per Carpentieri che per la Ramazzotti. Nel ruolo del bravissimo Carpentieri avrei visto altrettanto bene Nino Manfredi.

    commento di Andre1911
  • Notevole e pieno di poesia, questo lavoro di Gianni Amelio. Superlativa la prova attoriale di Renato Carpentieri. Ottimo tutto il cast.

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Tentativo forzato di fare del cinema d'autore, senza avere una base solida, senza averne la forza, senza avere incisività, portando così a un risultato sterile, poco concreto. Si assiste a una serie di dialoghi/monologhi astratti o a situazioni che lasciano perplessi, non riuscendo così a creare interesse. Stiracchiato e poco convincente.

    commento di silviodifede
  • ma non scherziamo,anche se non e' tra i migliori di Amelio,rimane un capolavoro se messo a confonto con quelle fetecchie di commedie prodotte negli ultimi anni...voto7.5.

    commento di ezio
  • Si' ok,il Film ha un Suo senso ma pero' e' troppo lento e triste da sopportare.voto.4.

    commento di chribio1
  • Opera pretenziosa: quando accade qualcosa, è troppo tardi. Nel film, a parte Carpentieri, servito da pessimi dialoghi, nulla da salvare: incerta la topografia, troppo fantasiosa per essere accettata da un napoletano, inadeguata la fotografia, orribili le musiche, inutile l'apporto di Millenotti ai costumi. Gianni Amelio fu un grande regista.

    commento di maurri 63
  • Il solito pappone lagnoso di D'Amelio. Un uomo solo e burbero inseguito affettivamente dalla figlia, trova conforto in una famiglia di giovani vicini di casa. ma la tragedia è dietro l'angolo e lo spettatore si rompe le scatole.

    commento di ENNAH
  • Tutto sommato è un'occazione sprecata, ma non è un film da buttare.

    leggi la recensione completa di Carlo Ceruti
  • Gianni Amelio, con la sua proverbiale elegante dolcezza - discostandosi dal libro di Lorenzo (come il protagonista) Marone, facendone una propria e personale creatura - ci racconta di rapporti familiari e affettivi difficili, di sentimenti provati, dimenticati, lasciati, rovinati, messi da parte, ripresi.

    leggi la recensione completa di michemar
  • L'amore è un sentimento difficile che crea angosce insanabili, sensi di colpa dolorosi,se non provato come la circostanza richiederebbe. La tenerezza invece nasce spontanea e crea condizioni per alleviare insicurezze, solitudine e disagio. Amelio riflette con lucida profondità tramite una storia dolorosa in grado tuttavia di non negarci la speranza

    leggi la recensione completa di alan smithee
  • Un vecchio avvocato conosce una famigliola apparentemente normale che invece ha in sé i germi di una tragedia che sta per scoppiare. Dramma corposo, incentrato sulle difficoltà insite nei rapporti famigliari, un po' prolisso e forzato in alcune parti, ma sostanzialmente costruito bene. Voto 6,5/10.

    commento di alexio350
  • Le lunghe scalinate di palazzi grigi e polverosi, i vicoli intasati che il protagonista percorre a fatica assorbono tutto il sole di Napoli per restituirci la luce nei volti consumati e diafani dei personaggi. La tenerezza è un film che non commuove, che i sentimenti li trattiene, ma se li nasconde è solo per preservarli da una morte annunciata..

    leggi la recensione completa di naughton
  • " La tenerezza è una prova di forza, sembri debole a dismostrarla, in realtà essere tenero è una prova di forza !" Gianni Amelio.

    leggi la recensione completa di luabusivo
  • La tenerezza è fondamentalmente un viaggio in se stessi guidato, come spesso capita nei film di Gianni Amelio, da un’ossessione conradiana attraverso stazioni allegoriche, dolorose ma evolutive. E in questo percorso si dipana l’ennesima, lucidissima, analisi entomologica di ciò che la famiglia è, e di come si manifesta...

    leggi la recensione completa di Fabrizio Dividi
  • Film splendido, complesso, non immediato. Richiede allo spettatore di entrare nelle vite dei personaggi, nella loro storia e nelle loro incomprensioni. Per ritrovare un sorriso che si fa sempre più difficile ed una stretta di mano appena accennata

    commento di MarcoT