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Le iene. Cani da rapina

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Le iene. Cani da rapina

di scapigliato
8 stelle

Avevo sempre sentito dire che il primo fim di Tarantino avesse cambiato il corso del cinema. Ma non l'avevo mai visto, credo per pigrizia, perchè Tarantino lo ammiro e lo seguo. Con "Kill Bill" ho avuto la conferma che il cinema che vorrei fare io è possibile. Infatti, credevo che il mio gioco sui generi, sui personaggi e quant'altro fosse solo ipotizzabile nella mia mente e non traducibie su grande schermo. Quentin Tarantino mi ha fatto capire che invece lo è. E lo stesso "Le Iene". Si parte con una scena che non c'entra, in cui il dialogo forse ci inquadra solo i personaggi, ma forse... Ed è cmq una scena che non porta avanti la storia, ma ci fa entrare nell'universo tarantiniano: il suo linguaggio, la sua poetica, il suo Cinema. Seguono una serie di scene montate tra di loro senza seguire la tradizionale linea temporale che noi tutti conosciamo. Non vediamo davanti ai nostri occhi una trama articolata in cui gli elementi della narrazione "sono" il film, come la stragrande delle produzioni cinematografiche. Ma abbiamo una serie di scene che ci portano dentro ad un gioco. No, gioco non è il termine migliore. Forse sarebbe meglio parlare di "speciale modo di rappresentazione". Non credo però che prima di Tarantino non ci sia stato nessuno a disarticolare così la struttura narrativa. Probabilmente lui l'ha fatto in modo più compiuto, dando a "Le Iene" il ruolo di manifesto del suo Cinema. Già in letteratura abbiamo avuto coraggiosi autori che in tempi di ossequi alla tadizione e di monumenti alla cultura dominante, hanno avuto l'estro e l'audacia di creare altro. Nel settecento inglese Laurence Stern aveva creato il primo meta-romanzo, il cui esempio è stato fondamentale per il Carlo Dossi della nostra inimitabile Scapigliatura Milanese. Molti autori della Scapigliatura infatti avevano osato disarticolare e scardinare dall'interno i canoni della narrativa di quell'epoca. E ancora oggi li stiamo ringraziando ancora poco... Tarantino fortunatamente gode del mezzo "cinema", e quindi ha avuto una fortuna maggiore.

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