Espandi menu
cerca
Le iene. Cani da rapina

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

Recensioni

L'autore

cheftony

cheftony

Iscritto dal 2 marzo 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 100
  • Post 6
  • Recensioni 471
  • Playlist 14
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le iene. Cani da rapina

di cheftony
10 stelle

Il primo film di Quentin Tarantino non disponeva di un budget esattamente elevato, considerato anche che il 29enne Quentin si era fino a quel momento fatto notare come scrittore di sceneggiature e mai come regista, se si eccettua un film rimasto incompleto girato quando ancora lavorava come commesso in una videoteca.
Le iene è un gran film, decisamente. Girato in poco tempo, con pochi mezzi ma con attori straordinari e al soldo di una sceneggiatura impeccabile, questi 90 e poco più minuti scorrono velocemente, gettando lo spettatore in una progressione adrenalinica davvero difficile da placare.

La trama, in soldoni, vede un vecchio boss, Joe, assoldare sei professionisti per una rapina, il cui obiettivo sono dei diamanti. I sei dovranno fare un lavoretto pulito e interagire solo per parlare del piano, senza rivelare niente del loro passato, motivo per cui Joe affibbia loro sei nomi fittizi:
- Mr White (Harvey Keitel), esperto e uomo fidato di Joe;
- Mr Pink (Steve Buscemi), il nervosetto di turno che "non crede nelle mance";
- Mr Blonde (Michael Madsen), anche lui uomo di cui Joe si fida ciecamente, anche se si rivela presto il più schizzato;
- Mr Orange (Tim Roth), giovane biondino che viene ferito gravemente dopo la rapina;
- Mr Brown (Quentin Tarantino), chiacchierone al bar ma sfortunato nella rapina;
- Mr Blue (Edward Bunker), anche lui piuttosto sfortunato.
Inoltre, Joe ha un figlio, Eddie il bello (Chris Penn), amico fraterno di Mr Blonde e "curatore" degli affari del padre.
La rapina va storta e i superstiti si ritrovano in un magazzino abbandonato, con un ferito grave fra le mani e col sospetto che tutto il piano fosse una trappola o che ci fosse un infiltrato...

Le accuse rivolte a Tarantino di essere un copione, per quanto possa aver tratto ispirazione od omaggiato altre pellicole, è alquanto ingenerosa: i dialoghi feroci e prevalenti per importanza sulla regia (comunque buona), i continui flashback e lo stile "pulp" e ironico sono un marchio decisamente originale e anticipano le caratteristiche del suo futuro capolavoro, Pulp Fiction. Anche qui, Quentin ama rivoltare le carte in tavola e svela tramite flashback le storie di ogni personaggio prese singolarmente, concedendosi dei discreti colpi di scena e tratteggiando con cura i lineamenti psicologici.
Tarantino stesso ha avuto modo di affermare che i suoi film si amano o si odiano: in effetti, Le iene non fa eccezione e non è un film per tutti così come non è per tutti il genere pulp; ma se si è in grado di accettare le premesse, questo film offre un'avvincente struttura narrativa, recitazioni eccellenti (svettano Keitel, Roth e Buscemi), tensione in continuo crescendo e un finale tanto amaro quanto perfetto. Cosa chiedere di più?

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati