Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Fuori dai cancelli di una villa dove sta svolgendosi una festa a invito, staziona un gruppo di delinquentelli. Appena il guardiano si distrae, i ragazzacci scavalcano e fanno del loro peggio per rovinare la serata.
Se è vero che spesso, nel cinema di Polanski, la tragedia è alle porte, allora questo cortometraggio da lui girato in giovanissima età (24 anni), quando ancora era soltanto uno studente di cinema in Polonia, prefigura già gli argomenti e le suggestioni della futura opera del regista. Rompiamo la festa dura neppure 8 minuti e racconta di una serata brillante - musica dal vivo nel cortile di una villa, ragazzi che ballano, flirt che nascono - che viene completamente rovinata da un gruppetto di non invitati piuttosto ostili. Teppistelli che trovano divertimento nel soffocare il divertimento altrui. Girato in bianco e nero e pressochè privo di dialoghi (le battute in tutto il film sono tre, tutte brevissime), il film è uno dei primi titoli della filmografia di Polanski e anche uno dei maggiormente elaborati, considerando il buon numero di comparse in scena; il cineasta approderà al lungometraggio solamente un lustro più tardi, con Il coltello nell'acqua (1962). 6/10.
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