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Paterson

Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film

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La recensione su Paterson

di mck
9 stelle

L’Acqua Cade sullo Stupido Cane, ovvero: the “Ah-hah!” Movie.

 

Per cominciare, iniziamo - se non col "significato", almeno - col senso del film: ad un certo punto Laura, saputo da Paterson che questi ha scritto una poesia sugli Ohio Blue Tip Matches e la loro confezione, gli chiede: "Really? Does it mention the little megaphone shape the letters make?", e Paterson - che non vuole fare un back-up, aka fotocopie, del suo taccuino di poesie in copia originale ed unica - è preso alla sprovvista: "Yeah, actually it does...". Ecco, in questo, dicevo, per me, sta: il senso del film. (D'altronde, è quello il lavoro dei pubblicitari: il marchio riconoscibile perché particolare e peculiare è una delle prime cose che deve attaccarsi ai recettori del cervello degli esseri umani: siano essi poeti o consumatori.)   

 

 

Ora. Diche. Un. Poesia. (#1)


Scarpe grosse e cervello fino,
Paterson continua
- pur senza taccuino -
ad andare in giro
con una penna nel taschino.

 


Una settimana, una vita.
Se Paterson, NJ (Pop. 145.000 su 330.000.000), avesse i bruscitt e polenta sarebbe una piccola Busto Arsizio, VA (Pop. 84.000 su 60.000.000): William Carlos Williams, Allen Ginsberg (da NewArk), Lou Costello, Nelson Algren, etc... (spannometricamente, un quinto di origini italiane), più, di... passaggio dalla confinante Clifton, Rubin "Hurricane" Carter e, da Prato a Ventotene con breve deviazione e sosta a Monza in quel della Villa Reale giusto per sbrigare una faccenducola e risolvere una questioncella, Gaetano Bresci (e, come sfondo, “Alice, Sweet Alice” di Alfred Sole), vs. Bruto Diodato Emilo Ughi detto Uto, Mina Anna Maria Mazzini detta Mina, Umberto Pelizzari, Arturo Tosi e, per il cinema, Luigi Cozzi, Alberto Sironi, Guido Tosi, Max Croci, etc… (e come dimenticare Francesco Speroni? Beh, così…).

 

 

Anche se, a dire il vero, per l’insana (ma pure tuttoilmondoèpaesescamente giustificabile) paura che gli autobus e i filobus fissi e snodati possano prendere fuoco ed esplodere, sembra più che altro di essere nei dintorni del deposito di GrottaRossa, nel quale vengono (r)accolti gli automezzi Mercedes/Iveco del trasporto pubblico gestiti da ATAC/TPL che hanno deciso di svampare una volta raggiunta la veneranda età media di più di una dozzina danni (e lo si sa, per loro vale la regola dei cani: un anno per i pullman corrisponde a 7 giri attorno al Sole per gli umani).

 

 

Mentre per la questione genotipo e DNA identici, una concentrazione gemellare così alta - traslata dal sogno dell'amata all'essere percepibile nella realtà - manco all’OverLook Hotel in bassa stagione. Poi, se Busto Arsizio ha il BAFF, a Paterson c’è una rassegna di cinema horror ante-guerra (nel senso di ante-WW2) e oggi danno “Island of Lost Souls” di Erle C. Kenton con Charles Laughton, Bela Lugosi e una Kathleen Burke (Lota, la donna-pantera) pre-codice Hays.

 


Ora. Diche. Un. Poesia. (#2)


H A I R.
S  p  r  e  a  d.
A   r
    o   u
       n   d.

 


Adam - di cognome e... di fatto - Driver (“Girls”, “Frances Ha”, “Hungry Hearts”, “MidNight Special”, “Silence”, “Logan Lucky”, “Star Wars VII-VIII-IX”), “the Man Who Killed Don Quixote”, “BlacKkKlansMan”, “the Dead Don’t Die”, “Marriage Story”, “the Last Duel”) convince sempre più. Golshifteh Farahani (Ghobadi, Kiarostami, Scott, Farhadi, Garrel, Satrapi, Bouchareb, Riklis, Hansen-Løve, Honoré e “la Nuit a Dévoré le Monde”), Anahita, déa persiana, rifulge. Barry Shabaka Henley è sempre - per fortuna - sul set di un film di Michael Mann.

 

 

Chiudono il cast William Jackson Harper (“MidSommar”, “Dark Waters”), colui che si strugge perché colei lo ha lasciato (e ti capisco, amico, ma - anche se poi, comunque, ci pensa l'abile mossa dell'ex marine a risolvere la situazione - pure meno, eh), Chasten Harmon (colei per cui colui si strugge, troppo), Method Man (“the Wire”, “the Deuce”) dei Wu-Tang Clan (“Ghost Dog”, nella persona di RZA) che prova qualche strofa durante il risciacquo, Rizwan Manji (il supervisore di Paterson), Kara Hayward (la ragazza e l'anarchia, direttamente da "MoonRise KingDom"), Masatochi Nagase (il poeta di Osaka) e Sterling Jerins (la ragazzina).

 

 

(I Don't Like You) Marvin è interpretato da Nellie, che ha deciso di abbandonare la Grande Palla Rotolante poco dopo la fine delle riprese, e alla memoria della quale il film è dedicato.

 


Mentre assistevo al film mi son detto: che bella fotografia: profonda ma limpida, pastosa ma precisa. Poi ho scoperto che dietro alla MdP e alle luci c’è Frederick Elmes: eh beh.

 

 

Al montaggio - di serafica ieraticità - Affonso Gonçalves (Todd Haynes, Jonas Carpignano, Debra Granik, Benh Zeitlin, Cary Fukunaga, Larry Clark, Ira Sachs), con Jim Jarmusch dal precedente e un poco meno riuscito “Only Lovers Left Alive” e poi col successivo ed altrettanto, ma diversamente, riuscito “the Dead Don’t Die”.

 

 

Le poesie di (“)Paterson(”) - film e personaggio - sono di Ron Padgett (amico di Jim Jarmusch dai tempi della Columbia University), da... Tulsa, Oklahoma.
Commoventi i due minuti sulla corriera dedicati alla già (mai troppo) citata opera pia di Gaetano Bresci.

 


Difficile immaginare che Quentin Tarantino non abbia pensato a “Paterson” per la scena con Di Caprio e la ragazzina in “Once UpOn a Time in… HollyWood” (differente per forma, concezione, stile, poetica, atmosfera, certo, ma appartenente alla stessa categoria, identica per contenuto, sostanza, senso, significato e composta dalla stessa materia umana: una deviazione che si “distanzia” dalla routine quotidiana, una piccola meraviglia che sboccia lungo il reiterato loop settimanale: saperla individuare, evidenziare, coltivare, cogliere, assaporare).

 

 

Dalla libreria/laboratorio di Paterson sbuca, accanto ad “Infinite Jest”, “Walden” e “the New York Trilogy”, e a Camus, O’Hara, Walser, London, Kafka, Poe, Bowles, Baudelaire, la costa della “Field Guide to Birds of North America” di… Peterson: fra le guide da campo per il riconoscimento degli uccelli le preferisco (per l’Europa, s’intende) la Perrins e la Svensson, ma questa piccola zona-Franzen mi ha - e due - commosso.

 

 

Memorie di altri fogli al vento, persi e dispersi, sminuzzati, dipartiti, irrecuperabili: "Wonder Boys" di Curtis Hanson / Michael Chabon.

 


Ora. Diche. Un. Poesia. (#3)


L’acqua cade
sullo stupido cane.
In molti la chiamano pioggia,
qualcun altro: “Worf!”

 

See you next wednesday, diceva quello.
 
* * * * ¼ - 8 ½             

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