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Nella valle della violenza

Regia di Ti West vedi scheda film

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La recensione su Nella valle della violenza

di giurista81
5 stelle

Revenge movie in salsa western dal soggetto poco innovativo, ma ben messo in scena da Ti West, che è anche autore del copione. Specializzato nell'horror, West esegue un calibrato esercizio di stile, dimostrando di avere nelle corde anche per il genere western. Il suo è un omaggio a Sergio Leone, di cui ripropone lo stile nei titoli d'apertura, una certa dose di realismo e il movimento di macchina con cui il film si avvia alla conclusione (evidente riferimento all'epilogo de Per un Pugno di Dollari). Buono il ritmo e ben sviluppati i personaggi, tutti intrisi da un'onta di malvagità da cui si salva il solo cane del protagonista. Proprio l'uccisione gratuita di quest'ultimo funge da preludio alla mattanza che si consuma nella seconda parte dell'opera. West mette dentro tutto quanto si possa attendere e, pur non disponendo di colpi di scena o ribaltamenti particolari, porta a termine un'operazione che riesce a intrattenere a dovere (ma non a stupire). Non mancano i duelli e una spiccata dose di violenza, con tanto di scannamento (con rasoio) in primissimo piano. Divertenti i siparietti tra Hawke e Burn Gorman, nei panni di un prete ubriacone dedito all'uso della pistola che ottiene, per interposta persona, la vendetta per esser stato cacciato dal paese.

Ethan Hawke, crepuscolare e decadente protagonista (classico anti-eroe solitario), e lo "storpio" John Travolta (sceriffo corrotto, ma intelligente e osservatore) costituiscono valori aggiunti che innalzano di qualche punto la pagella.

Al di là di questi aspetti, si rivelano notevoli le fatiscenti scenografie (paese fantasma), la fotografia e soprattutto la colonna sonora di Jeff Grace che rimanda a Ennio Morricone. 

Tra i difetti non si può non notare qualche buchetto di sceneggiatura, il più evidente dei quali costituito dall'albergo delle due sorelle, attorno alla quale si muove il film. Non si capisce, di fatti, come faccia a esistere e tenersi in piedi una pensione in un paese di frontiera dove non si ferma più nessuno.

Siamo comunque alle prese con un western carino, particolarmente violento e dal discreto ritmo. Certo, manca il motore (ovvero la storia è trita e ritrita e alquanto essenziale).

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