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Le notti di Chicago

Regia di Josef von Sternberg vedi scheda film

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La recensione su Le notti di Chicago

di luisasalvi
8 stelle

Il gangster "Bull" Weed (Bancroft) uscendo dalla rapina ad una banca si imbatte in un ubriaco possibile testimone, un ex-avvocato alcoolizzato (Brook), e lo carica in auto; poi lo aiuta ad uscire dall'alcool a condizione che lui non parli di ciò che ha visto; la sua risposta, "sono la Rolls Royce del silenzio", ne suggerisce lo pseudonimo che Weed gli appiccica. Un prepotente, "Buck" Mulligan, getta denaro in una sputacchiera per Royce, e vuole costringerlo a prenderlo quando lui rifiuta; "Bull" interviene, poi presenta a Royce la sua ragazza, "Feathers" ("piume": di cui si orna sempre, come poi farà Dietrich nei film di Sternberg) McCoy e gli procura un appartamento con libreria che nasconde un'uscita di sicurezza. Prepotente, ma generoso e pronto ad aiutare gli altri: 'Nobody helps me -- I help them!'; poi aiuterà un gattino affamato; alla fine avrebbe bisogno di aiuto che gli verrà offerto dai suoi due amici, ma lo rifiuterà ed ancora una volta sarà lui ad aiutarli.

In più occasioni "Bull" deride e provoca Buck; alla festa annuale della malavita (in cui tutti bevono, in un film girato durante il proibizionismo), Royce, innamorato di McCoy da cui è riamato ma rifiutato per rispetto del loro amico e protettore, prima ricomincia a bere, poi, dopo le insistenze di lei, smette ed esce; alla fine della festa Buck infastidisce McCoy, la ragazza di Buck avverte "Bull" che si era addormentato ubriaco ma che alla notizia si irrita, interviene, insegue Buck che fugge, lo raggiunge e lo uccide. Arrestato, è condannato a morte. I due amici, pur tentati di approfittarne per vivere il loro amore, decidono di aiutare "Bull" a evadere, ma per un equivoco lui crede che loro l'abbiano tradito ed evade da solo per vendicarsi; raggiunge McCoy nell'appartamento che aveva dato a Royce e sta per ucciderla quando arriva Royce, ferito, che gli apre il passaggio segreto per aiutarlo a fuggire; capisce che i due non lo hanno tradito ma che si amano e li fa fuggire mentre lui resta e si arrende; al capo della polizia che gli dice che così ha solo guadagnato due ore di vita risponde che così ha trovato senso alla sua vita.

Un restauro della pellicola ne restituirebbe parte del fascino, che nella copia trasmessa in tv è molto impoverito, in particolare nella celebre scena di seduzione (leggendo un libro, secondo il cliché stabilito da Paolo e Francesca).

Hawks ha collaborato, non accreditato, alla sceneggiatura, e riprenderà l'episodio del denaro gettato nella sputacchiera in Un dollaro d'onore, cui dà il titolo italiano, ed in Scarface la scritta al neon "The city is yours, Kid", che sembra un invito a diventare gangster.

Fra gli attori Semon, noto in Italia come Ridolini, interpreta un banditello giocherellone.

Per Ghirardini "un destino implacabile (…) sembra perseguitare il protagonista"; ma Bull provoca Buck in continuazione ed è ovvio che quello reagirà e ci sarà lo scontro. Il destino non compare affatto nel film: Bull si è fatto da solo, aiuta gli amici e provoca e poi uccide i nemici, decide la sua sorte e così aiuta ancora; a meno che non si voglia chiamare destino l'amore, che si impone improvviso fin d'ora, come poi in tutti i film di Sternberg. Bull agisce quasi sempre solo, più come un eroe del west che come saranno poi i gangser (osservazione di wmorrow59 from Tarrytown, NY in imdb). Ottimo Brook.

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