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Animali notturni

Regia di Tom Ford vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Animali notturni

di Carlo Ceruti
8 stelle

Decisamente notevole.

Provvisto di una narrazione decisamente innovativa e originale, che mischia l'arte e la fantasia col mondo reale e con l'interiorità emotiva (interiorità fatta di rimpianti e ricordi), è un noir cupo e psicologico, dai tratti romantici e a forti tinte tragiche. E' un film sulla disillusione di una donna che, abbandonata l'idea di diventare un'artista, lascia il suo fidanzato scrittore squattrinato, abortisce e si risposa con un uomo che appare forte e di successo, ma questi poi va in bancarotta e la tradisce. Lei riceve allora il romanzo tragico e violento del suo fidanzato, che non si è arreso all'idea di diventare uno scrittore. Lì la fantasia di lei e il suo passato riaffiorano e lei rivede il suo fidanzato come protagonista di quel romanzo, un padre di famiglia che perde la moglie e la figlia a causa di alcuni bruti stupratori e assassini. La notte smette di dormire e i suoi rimpianti e i suoi sensi di colpa per la vita che ha lasciato paiono proiettarsi completamente nel romanzo che legge e che, oltre ad essere violento in sé, causa una violenza profonda e psicologica sulla donna. Il suo ex fidanzato vuole vendicarsi attraverso quel romanzo che sembra una metafora di quello che ha vissuto con lei o è lei che si è pentita e che vede messaggi subliminali inesistenti? Sta di fatto che lo sfarzo attorno a lei ormai la deprime e prende atto che la sua vita sentimentale non funziona. Forse rimpiange il passato ma è troppo tardi, certo non riesce più a negare lo squallore e l'ipocrisia che la circondano.

Animali notturni è un film nel film e tratta anche dei labili confini tra realtà e fantasia, tra presente e passato, tra mondo esteriore e interiore e di come essi si influenzino, offrendo così un'originale visione del processo creativo, visto come una sublimazione delle proprie nevrosi, sia per chi legge che per chi scrive. Vi sono due storie che si mischiano, una reale e una irreale, ma la violenza della seconda agisce energicamente sulla prima mentre creatività e realtà si contaminano in una splendida narrazione incrociata. Mentre la storia del romanzo è ricca di suspense al cardiopalma, l'altra è una profonda riflessione sul disincanto, sull'abbandono dei sogni di gioventù, sulle nevrosi esistenziali che tendiamo a celare anche a noi stessi e su molto altro.

Gyllenhaall è sublime nel doppio ruolo di padre che perde la famiglia nel romanzo e di scrittore fragile del mondo reale, ma Amy Adams, la sua ex fidanzata che intraprende un doloroso percorso interiore, non è gli è da meno.

I dialoghi sono assolutamente brillanti e il ritmo non cede mai.

Per farla breve, un film assolutamente notevole.

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