Espandi menu
cerca
American Pastoral

Regia di Ewan McGregor vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Utente rimosso (Cantagallo)

Utente rimosso (Cantagallo)

Iscritto dal 30 novembre -0001 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post 2
  • Recensioni 100
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su American Pastoral

di Utente rimosso (Cantagallo)
7 stelle
  • Premessa (si può tranquillamente saltare)

La tentazione sarebbe eludere la questione dell’inevitabile accostamento tra l’immenso romanzo di Philip Roth e questa prima versione cinematografica di American Pastoral che Ewan Mc Gregor prende in mano con grande coraggio dirigendola, da esordiente dietro la macchina da presa, sulla base di una sceneggiatura firmata da John Romano, uno script che ha esercitato a lungo un misto di attrazione e (comprensibile) soggezione tra addetti ai lavori prima di poter finalmente prendere vita.


Si potrebbe passare subito oltre dando per pacifico che un netto ridimensionamento rispetto alla vastità creazionale che la pagina scritta innesca sull’immaginazione del lettore è inevitabile (non per nulla si parla di "riduzione" cinematografica) e che quindi avvicinarsi al film avendo il romanzo come punto di riferimento immediato causerà quasi certamente un disappunto che non è - in linea di principio - leale ascrivere alla pellicola. Forse l’atteggiamento più proficuo, per lo spettatore che ha letto il romanzo ma anche e soprattutto per gli autori che ne curano la trasmigrazione su grande schermo, sta nel leggere la pagina scritta, studiarla, interiorizzarla e poi cercare di dimenticarsela. Quello che rimane, e nel caso in esame rimane una traccia vivida poiché l’opera di Roth cicatrizza molto lentamente, sarà sufficientemente contaminata dalla sensibilità personale per generare una rielaborazione coerente ma anche propositiva. In fondo legittimare un buon grado di libertà nel lavoro di sceneggiatura e regia agisce in una doppia e benefica direzione, da un lato svincolando l’estro degli autori e dall’altro spingendoli nella direzione di un’autonomia narrativa per cui non dovrebbe essere necessario, ma nemmeno consigliabile, leggere preventivamente il romanzo per assimilare appieno il film, altrimenti vuol dire che c’è qualcosa che non va.


Siccome però la tentazione del confronto è sempre forte, se non addirittura inconscia, non è così scontato provare ad avvicinarsi al film emancipandosi consapevolmente dal testo (in questo senso sono agevolati gli spettatori che non ne hanno esperienza), ma tenendo ben presente – almeno questo è d’obbligo - che il soggetto custodito in American Pastoral ha un potenziale altissimo.

 

  • Opinione sul film (anche questa si può tranquillamente saltare)

L’atteso American Pastoral si presenta come un progetto che opera una scelta intermedia, coscienziosa, secondo me più che rispettabile. Non è un lavoro magniloquente, non ha particolari colpi d’ala, ma si tiene anche a sufficiente distanza da eccessivi compiacimenti mainstream pur avendo tra i suoi primi obiettivi quello di essere percorribile senza difficoltà. La vicenda amara di un padre, uomo pieno di buone qualità, e del germe malato che si insinua nella sua onorevole vita segue un andamento lineare, compatto e con diversi buoni momenti condotti in modo convincente. Le scene appaiono tutte funzionali alla narrazione, non si è evidentemente voluto perseguire un particolare progetto di ricerca espressiva bensì ricostruire in modo accessibile un caso personale all’interno di un’epoca inquieta e contraddittoria come sono stati gli anni della contestazione e della guerra del Vietnam negli Stati Uniti. Va però anche detto che dopo un inizio forse un po' incerto il film prende forza e la parte centrale è buona, decisamente buona, e punta dritto fino alla conclusione senza tentennamenti.

 

Padre amorevole formatosi solidamente negli anni ’40, ebreo americano che ama il suo paese per quello che la sua famiglia ha saputo e potuto costruirvi, Seymour Levov attraversa il suo dramma personale in un’epoca che ha travolto, distruggendole, anche cose buone. Da questo punto di vista bisogna riconoscere che il disincanto con cui viene reso il clima dell’epoca non è privo di una certa determinazione, poichè come noto accanto a rivendicazioni sociali indubbiamente legittime maturarono sia tendenze ideologiche e culturali pervasive (si veda la psicologa che snobba le spiegazioni “organicistiche” in favore di quelle “colpevoliste”) sia pericolose derive politiche violente che attrassero soggetti problematici, esaltati e incapaci di dialogare con modalità democratiche. Le mode di pensiero mutano velocemente e in un momento storico in cui essere soddisfatti e in pace col mondo non era per niente di moda, ecco che un uomo di onesti principi, legato alla famiglia e dedito con passione alla sua fabbrica di guanti può diventare da un giorno all’altro un simbolo nemico da disprezzare e colpire.


Alcuni brevi filmati d’epoca, giustapposti in modo un po’ scolastico, intervengono per ricollegare la ricostruzione al contesto storico mentre scena dopo scena affiora la dolorosa domanda di fondo, che anche nel film rimane sufficientemente aperta: perchè è andata così ad uomo che non lo meritava? Se esistono delle colpe chi ha sbagliato e dove? Alcuni soggetti sono predestinati alla rovina?


Questo American Pastoral è uno dei modi in cui si poteva concepire il film, non necessariamente l'unico o il migliore. Anzichè puntare troppo in alto preferisce lavorare onestamente ad un buon livello di qualità e con una modalità espressiva accessibile a tutti, non dimenticando mai l’esistenza dello spettatore e non manomettendo il messaggio originario, insomma una scelta precisa di posizionamento che merita considerazione. Certo, potremmo chiederci cosa sarebbe stato il testo di Roth in mano, per esempio, a uno come Paul Thomas Anderson, ma in fondo che senso avrebbe domandarselo? Sarebbe stato un altro film.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati