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Mother's Day

Regia di Garry Marshall vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Mother's Day

di Souther78
1 stelle

In effetti sarebbe stato sufficiente il titolo per comprendere il tenore del film. Ma, come si dice, bisogna provare per credere.

Su tutto spicca il product placement Apple e Samsung (una per i computer, l'altra per i cellulari).

Al di là del fatto che già celebrare una festa commerciale come la "festa della mamma", come dicevo, già suggerisce lo spessore dell'opera, purtroppo da un incipit medio ma non del tutto deprecabile, si assiste a una parabola insesorabilmente discendente. 

La messinscena (è proprio il caso di dirlo) è ambientata ad Atlanta, capitale dello stato della Georgia, stato dell'ex fronte sudista che non è certamente noto nè per apertura culturale, nè per la piacevolezza del clima. Su questo sfondo si giocano contese qualunquiste di persone della medio-alta borghesia locale: tutto è stereotipato e manca qualsiasi critica. Anzi. E' chiaro che quel contesto sociale è portato a esempio di riferimento, e modello cui ambire. Non mancano le (auto)celebrazioni patriottiche, con accenno di inno su immagini strappalacrime.

Morale un tanto al chilo, che ruota attorno ai rapporti tra genitori e figli, e più in particolare attorno al ruolo materno. 

Vorrebbe essere una specie di riflessione sull'evoluzione della società, ma più che altro finisce per essere una misera vetrina di una specifico strato sociale, cioè quello di cui sopra: giovani e meno giovani mediamente agiati che si dividono tra grandi automobili, palestre, intrattenimenti vari, megaville, megacamper, e poi predicano la morale agli altri. Questo è senza dubbio l'aspetto peggiore dell'opera, che, comunque, non riveste neppure alcun pregio sotto altri profili: uno spreco di talenti (o perlomeno di nomi affermati), probabilmente affastellati per fungere da motivo di richiamo di un film trascurabilissimo.

Manca la verve, non c'è empatia con i personaggi (troppi e troppo stereotipati, per stargli dietro). La regia è chiaramente televisiva, e comunque indifendibile. I dialoghi sono un mix di qualunquismo e di luoghi comuni, che vanno accumulandosi inesorabilmente tanto che a un certo punto ci si inizia a domandare: "Quando finirà?". Purtroppo tra i difetti c'è da annoverare anche la durata: ben 118 minuti. Quasi due - interminabili - ore. Che non sono tante solo perchè il film è brutto (ovviamente è la mia opinione), ma anche perchè sembra trascinarsi e dilungarsi senza motivo, salvo poi chiudersi quasi improvvisamente.

Il consiglio è di evitarlo per almeno due motivi: 1) per principio, poichè questo è marketing più che cinema, e poichè i "valori" che trasmette sono perlomeno criticabili; 2) per la sua mancanza di pregio sotto ogni e qualsivoglia profilo.

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