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La legge della notte

Regia di Ben Affleck vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La legge della notte

di axe
6 stelle

Ascesa e ... pentimento di un criminale negli Stati Uniti degli anni '20. Joe Coughlin, tornato dalla guerra e scosso dagli orrori visti in Europa, sceglie di far parte della manovalanza della malavita organizzata di Boston, ove alcune famiglie si contendono il controllo sui traffici illeciti. In conseguenza di una rapina andata male, ed un regolamento di conti interno alla propria fazione, viene catturato dalla polizia, ma l'essere egli stesso figlio di un ufficiale delle forze dell'ordine gli evita una condanna grave. Animato da propositi di vendetta, si affida ad un boss che lo manda in Florida, ove, grazie al rapporto che stringe con una donna di origine cubana, mette su un florido traffico di alcolici; nonostante basi la sua ricchezza su attività illecite, il protagonista si rivela una persona meno peggiore di quello che sembra. Ciò lo porterà a dover "chiudere i conti" con il proprio passato. Discreta opera di ambientazione "gangster", valida nel costruire un personaggio complesso ed anomalo, posto ad agire in un contesto sociale pieno di constrasti. E' evidente da subito che Joe non è un criminale come tanti altri. Si dà al crimine in conseguenza dell'esperienza bellica, probabilmente in reazione a quell'educazione che il padre, persona rigorosa, gli aveva imposto; ha, però, una sua etica. E' contrario agli omicidi, e corretto nei rapporti con gli altri; segnato dalla perdita di una persona amata, diventa più ambizioso e scaltro, tanto da riuscire a controllare i traffici illeciti in Florida. E' però in grado di comprendere la portata negativa delle proprie azioni. Sentendosi responsabilie di ciò, è tanto spietato contro avversari più "malvagi" di lui, quanto incapace di opporsi a chi riconosce essere dalla "parte giusta". Ciò finisce per renderlo un debole, agli occhi del suo boss, con il quale finisce per scontrarsi; gli vale però l'amore della sua donna, un buon rapporto con il figlio, il rispetto degli uomini della propria gang. Nonostante le perdite, egli ha dei valori che gli consentono di uscire vivo da un ambiente nel quale "non si muore di vecchiaia", cosa evidente sin dall'inizio del film, dal momento che è del protagonista la voce narrante che racconta i fatti come risalenti ad un passato remoto. La complessità del personaggio ha come specchio quello della società americana degli anni '20, nel quale le regole del proibizionismo rendono criminale chiunque non le rispetti; cioè, quasi tutti. Il regista ci racconta di un mondo di assassini, boss, trafficanti di ogni genere, poliziotti corrotti, o comunque tolleranti verso il malaffare, ipocriti perbenisti e lucidi razzisti del Ku-Klux-Klan, nel quale conservare l'integrità morale non è semplice. Eppure, in questo "calderone", c'è spazio per i sentimenti più naturali. Molti degli eventi narrati si verificano in conseguenza di forti sentimenti, tra uomo e donna o genitori e figli. Il ritmo del film non è particolarmente sostenuto. Il regista ed attore protagonista, Ben Affleck, tratteggia il suo personaggio seguendolo nel progredire della propria carriera criminale, prima a Boston, poi a Tampa, dando molto spazio a dialoghi con i comprimari che ne fanno comprendere le peculiarità. Alcune lunghe sequenze d'azione sono presenti, ma non rappresentano l'elemento principale del film; buona parte degli scontri a fuoco - essenziali per la prosecuzione del racconto - sono rappresentati con sequenze molto brevi. Interessanti le ricostruzioni dei molti ambienti nel quale agisce il protagonista; dallo sfarzo dei locali notturni di Boston, alle case borghesi di Tampa, passando per gli ambienti rustici delle distillerie clandestine e dei punti di ritrovo dei "neri". Niente di eccezionale la recitazione dell'attore protagonista; ho trovato, peraltro, il suo volto un po' troppo "pulito" per il ruolo che interpreta. Film comunque piacevole.

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