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Dilili a Parigi

Regia di Michel Ocelot vedi scheda film

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La recensione su Dilili a Parigi

di andenko
7 stelle

Il tema è la discriminazione di genere, presentata in termini veramente scioccanti. Servono eroi ed eroine come Dilili per far emergere dai cuori sentimenti diversi, di inclusione, di bellezza, di "coccole". I disegni sono quelli di sempre: semplicemente stupendi. Film da vedere e da meditare. Voto: 7,5.

locandina

Dilili a Parigi (2018): locandina

Chi ha visto e apprezzato i precedenti film di Michel Ocelot sa quanto gli siano cari i temi militanti della lotta contro ogni tipo di discriminazione e pregiudizio. Tuttavia, mentre in "Kirikou" e in "Azur e Asmar" la violenza di certe situazioni veniva stemperata dai contorni favolistici (oltre che dalla bellezza abbacinante della strega Karabà...), in "Dilili a Parigi" emerge in tutta la sua cruda brutalità. Il mio figlio minore si è veramente spaventato nella scena di lotta contro il cane idrofobo e io, a mia volta, sono rimasto sconvolto scoprendo che cosa accade nei sotterranei dei Maschi Maestri. Mia figlia maggiore, invece, che è cresciuta a pane e "Bambine ribelli", si è goduta tutto il film senza battere ciglio.

Il tema è la discriminazione di genere, presentata in termini veramente scioccanti. L'ambientazione nella Parigi della Belle Epoque serve forse ad allontanare il sospetto che il dito sia puntato contro qualche ideologia in particolare (l'Islam ad esempio) ed è un bene, perché ci ricorda che cattiveria e ignoranza albergano latenti nel cuore delle persone di ogni epoca e latitudine. Servono eroi ed eroine come Dilili per far emergere dai cuori sentimenti diversi, di inclusione, di bellezza, di "coccole".

I disegni sono quelli di sempre: semplicemente stupendi.

La storia, invece, è meno fluida, procede a strappi: lenta e didascalica nella prima parte, in cui ci vengono presentati tutti gli artisti e scienziati presenti a Parigi in quell'epoca; feroce e angosciante nella seconda parte. Per certi versi ricorda l'andamento del celebre romanzo di Orwell "1984", prima e dopo l'arresto del protagonista, ovviamente con toni del tutto differenti e comunque sempre adatti a un pubblico infantile.

Film da vedere e da meditare. Voto: 7,5.

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