Espandi menu
cerca
La La Land

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ROTOTOM

ROTOTOM

Iscritto dal 15 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 117
  • Post 22
  • Recensioni 559
  • Playlist 311
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La La Land

di ROTOTOM
9 stelle

La La Land è un capolavoro di freschezza e al contempo di classicità. Parla di desideri e cinema, amore e musica, commedia e romanticismo, trovando un equilibrio perfetto tra tutte le componenti del film.

Live in lalaland

In inglese lalaland è un’espressione che si riferisce a un posto immaginario che non esiste o a qualcosa impossibile da realizzare. La La Land è qualcosa sospeso tra il sogno ad occhi aperti e la leggerezza d’animo ambientato a L.A. Los Angeles, la città capace di realizzare i sogni.
 Il musical di Damien Chazelle, trentaduenne talentuoso già acclamato con il suo secondo film Whiplash, fonde la classicità del musical con il film musicale, storia d’amore e sogni di cartapesta, la realtà del cinema contro l’irrazionalità della vita. Costruisce un sogno impigliato nel cemento di L.A.
Il sogno di Mia (Emma Stone) di diventare attrice, lei che lavora al bar degli studi della Warner, mortificata da decine d’improbabili audizioni, trova un omologo nel sogno di Sebastian (Ryan Gosling) di aprire un locale per suonare jazz. Conflitto e futuro. Di questo parla il Jazz che dell’improvvisazione su una base consolidata fonda la propria natura. Conflitto tra i sogni e un futuro che potrebbe prendere direzioni diverse, poi tornare indietro sulle note di una canzone e mostrare quello che si è perso e quello che si è guadagnato.

scena

La La Land (2016): scena


La La Land è un musical jazz che strizza l’occhio ai capolavori del passato, ne strappa dei pezzi dalla memoria e li cuce alle emozioni dei protagonisti. Il sogno impossibile che prende corpo tra i corpi dei personaggi.  

Damien Chazelle ha sempre impostato le proprie storie sulla musica creando personaggi che messi insieme potrebbero appartenere a una band jazz: il trombettista del primo film Guy and Madeline on a Park Bench (2009), il batterista di Whiplash e il pianista di La La Land fanno parte di un pensiero unico che impasta l’emotività musicale al ritmo e al tempo scandito da un montaggio sempre accordato alle variazioni musicali che compongono il film. La La Land non è solo un musical, ma anche un film musicale di ottima fattura, suonato sulla scena da musicisti jazz mentre la colonna sonora originale è composta e orchestrata da Justin Hurwitz, ex compagno di studi di Chazelle. Uno dei personaggi cardine è invece John Legend, musicista, cantante e compositore già premio Oscar per la colonna sonora di Selma – la strada della libertà

Se il musical ha la caratteristica di esprimere le emozioni con le canzoni e il ballo ecco che i continui richiami ai musical che hanno fatto la storia del cinema, per chi vive dei sogni hollywoodiani, sono la giusta materializzazione di quei sogni. Il musical con la sua commistione di recitazione/canto/ballo, è il genere più adeguato a esprimere le sfaccettature di una storia, soprattutto se è una storia d’amore come questa, autentica e appassionata, mai banale.
Ecco quindi che la sincera goffaggine di due interpreti che non hanno come formazione di base il ballo è al tempo stesso vera, all’interno della finzione, e commovente. E’ lo stato d’animo di due persone innamorate che i lunghi piani sequenza restituiscono in tutta la magia di un momento per loro unico. Il tutto proietta lo spettatore in una dimensione romantica capace di farci accettare con naturalezza l’assenza di gravità che porta Sebastian e Mia a ballare sospesi nella cupola dell’osservatorio. Questa dimensione romantica è propria del musical classico ma in più la scrittura di Chazelle lascia anche un retrogusto amaro, poiché non tutte le storie d’amore possono finire in uno sdolcinato lieto fine.

Ryan Gosling, Emma Stone

La La Land (2016): Ryan Gosling, Emma Stone

La modernità della storia di La La Land è nella scelta che entrambi i protagonisti compiono relativamente alle loro vite, il prezzo da pagare per veder realizzati i propri sogni. Un musical che è ambientato nel reale dove la città, Los Angeles, è molto presente con tutte quelle autostrade e rampe e sopraelevate dove le auto s’incolonnano e nella quale solo pochi fortunati possono compiere quella detour capace di rivoluzionare le loro vite. Nella contemporaneità della città-platea verso la quale Mia e Sebastian rivolgono i loro desideri, sta lo scatto in avanti rispetto agli atemporali musical onirici della Hollywood classica.
Nella splendida, lunga ed emozionante sequenza finale che entra di diritto tra i classici moderni, la storia della coppia si fonde al medley delle canzoni che hanno scandito il loro amore, attraverso le immagini e i set di cartone e legno che hanno proiettato nel mondo e nel tempo il sogno del cinema: scorrono riferimenti a Fred Astaire e Ginger Rogers, il finale di Cantando sotto la pioggia e Un americano a Parigi, Cenerentola a Parigi e Il palloncino rosso di Lamorisse.

Ma considerare il film solo come una storia d’amore sarebbe riduttivo. La La Land è una storia d’amore per l’arte, il senso del bello che permea ogni essere umano e che attraverso l’arte esprime il lato più nobile del proprio essere.

La La Land è un capolavoro di freschezza e al contempo di classicità. Parla di desideri e cinema, amore e musica, commedia e romanticismo, trovando un equilibrio perfetto tra tutte le componenti del film.
E poi, sfido chiunque a non uscire dalla sala con una lacrima pronta a ricordarci quale sia la materia eterea e sfuggente dei sogni, degli amori passati, delle occasioni perdute.


 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati