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La La Land

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

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La recensione su La La Land

di maghella
8 stelle

Un ingorgo a Las Angeles, ogni macchina è un mondo a sé con all'interno una vita e una storia a sé. Ognuno nel proprio veicolo è imprigionato per ore o interminabili minuti a fare i conti con i programmi che saltano, appuntamenti annullati o chissà cos'altro. Improvvisamente una musica, coinvolgente, ritmata e orecchiabile fa aprire il primo sportello e una donna comincia a cantare raccontandoci i suoi sogni, è un contagio e l'ingorgo diventa un enorme palcoscenico dove si balla e si canta. Quando lo show ritorna ad essere il solito ingorgo mattutino, i nostri sguardi si concentrano su Mia e Sebastian e sul loro piccolo diverbio all'interno delle loro automobili. Uno sguardo incrociato e un insulto reciproco sarà il loro primo approccio che li farà riconoscere in seguito in circostanze completamente differenti.

Mia è un'aspirante attrice che si mantiene facendo la cameriera all'interno degli Studios di Hollywood, Sebastian è un pianista jazz che cerca lavoro dopo aver chiuso il suo locale.

Mia fa continuamente provini e viene immancabilmente scartata, Sebastian è costretto a fare piano bar in un ristornate di un amico, suonando canzoncine natalizie.

L'inizio della nostra storia è infatti ambientata nel periodo di Natale, e tutto il film è suddiviso secondo le 4 stagioni: Inverno è il primo ed è quello dell'incontro tra Mia e Sebastian.

Il loro è un riconoscersi tra i tanti volti di Las Angeles, i due ragazzi dopo una prima antipatia (classica tra chi si piace molto), instaurano un bel rapporto di amicizia.

La primavera è il secondo periodo e il momento dell'innamoramento.

La cornice dalla loro conoscenza è il cinema con i fondali degli Studios e la condivisione di una versione restaurata di “Gioventù bruciata”. Sarà proprio il planetario presente nel film a diventare lo scenario naturale del primo incontro romantico tra Mia e Sebastian.

L'estate è la stagione del loro amore, pieno e totale. I due si influenzano a vicenda a seguire i loro sogni e a lasciar perdere i compromessi che li legherebbero ad una vita mediocre.

Sebastian accetta così di entrare in un gruppo jazz di successo che gli permetterà di fare soldi a sufficienza per poter aprire il suo locale. Mia lascia il suo lavoro da cameriera e si concentra sulla scrittura di un monologo teatrale.

Intanto la musica e le canzoni sono il supporto strutturale per comprendere il senso di questo film, che è un tripudio non solo al grande cinema americano degli anni '40 e '50, ma ad una mentalità sognatrice e positiva che tale cinema comportava. I due ragazzi ci conducono a passi di tip tap verso i loro sogni (e i nostri), per poi farci riaprire gli occhi sul quarto e definitivo periodo: l'autunno.

Sebastian sempre lontano per i suoi tour, Mia alle prese con l'avvicinarsi della data del suo debutto, i due non riescono più a trovare quell'alchimia che li aveva uniti. Il cammino che hanno intrapreso per realizzare i loro sogni li sta allontanando e non riescono a trovare nel loro amore quella carica necessaria per continuare il loro cammino insieme.

I sogni verranno realizzati, ma a quale prezzo? Non si può avere tutto, non è un musical degli anni '40 e il bellissimo motivo che li aveva fatti incontrare molto tempo prima, sarà solo una canzone dal sapore malinconico che li farà voltare per un saluto.

 

Film che sa unire in maniera ottimale il sapore della vecchia Hollywood, con le atmosfere della vita moderna e concitata di oggi, i sogni in fondo non hanno età. Divertirsi a scoprire le varie citazioni ai film che hanno reso grande Hollywood è solo un aspetto, c'è tutta una rielaborazione della cultura cinematografica e del senso che può avere oggi un musical. Così come Sebastian è un estimatore del buon jazz di una volta, anche Chazelle ci manifesta il suo amore per il “suo” cinema, riuscendo però a non rimanere intrappolato in un blando rimando ai film del passato, ma creando un vero e proprio percorso di crescita e maturazione.

 

 

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