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Cane mangia cane

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Cane mangia cane

di mck
8 stelle

Now and On Earth: nello sfolgorantemente violento “post”-pulp di “Dog Eat Dog” tautologicamente e percussivamente cane mangia cane e persino in un possibile aldilà “pre”-lynchano (il diner in B/N... "Got a Light?") si continua - buoni e cattivi - imperituramente a morire: inferno sulla Terra.

 

 

Nicolas Cage: the Bliss of Evil, ovvero: 
- 2016: “Dog Eat Dog” di Paul Schrader
- 2017: “Mom and Dad” di Brian Taylor
- 2018: “Mandy” di Panos Cosmatos
- 2019: “Color Out of Space” di Richard Stanley (da H.P. Lovecraft) 

 

 

Appena uscito dalla pessima esperienza di “Dying of the Light” (da una sua sceneggiatura originale - che in un primo momento avrebbe dovuto essere diretta da NWR - e sempre con Nicolas Cage come co-protagonista), sottrattogli dai produttori che l'hanno rimontato massacrandolo e in seguito rieditato - dallo stesso (non-calvinista originario di Grand Rapids, Michigan, e losangelin-californiano d'adozione) autore prima de "il Trascendente nel Cinema: Ozu, Bresson, Dreyer" e poi di imprescindibili e miliari pellicole della New Hollywood - in una terza versione (ora fruibile previa richiesta all'UCLA Film Archive di Los Angeles e al Dipartimento di Cinematografia del MoMA di New York, oltre che in qualche auto(re)-alimentato torrente sotterraneo...) molto vicina alle intenzioni originali utilizzando copie lavoro digitali e ribattezzato “Dark” (mentre la parola “light” ricorre per ben tre volte nella titolazione delle sue opere), “Dog Eat Dog” rappresenta il pieno corso della 4a parte della carriera...

 


1. i Capolavori: (1974) 1978-1985 (1986) – (Yakuza) Taxi Driver -(Raging Bull)- Mishima (Mosquito Coast)
2. Anni Difficili / I: l'Età di Mezzo (i Compromessi): 1987-1997 – Light of Day -(the Last Temptation of Christ)- Touch
3. Anni Difficili / II: Capolavori & compromessi / I: la Resistenza & la Prima Rinascita: 1997-2008 – Affliction -(Bringing Out of Dead)- Adam Resurrected
4. Anni Difficili / III: capolavori & Compromessi / II: la Resistenza & la Seconda Rinascita: 2013-2020 – the Canyons -(the Jesuit)- Nine Men from Now

 


...da regista di Paul Schrader, che qui troviamo non nelle vesti (come invece ben spesso accade la maggior parte delle volte, anche se molto meno negli ultimi anni) di sceneggiatore – incombenza

 

 

{quella di adattare al presente degli anni '10 l'omonimo romanzo (che purtroppo non ho -ancora- letto) del '95 [in piena era clintoniana, mentre la legge del Terzo Reato = Ergastolo, ovvero Three Strikes You Are Out, dal gergo del baseball, prendeva forma e largo anche e poi proprio grazie a Clinton (che la elogiò nel Discorso sullo Stato dell'Unione dell'anno precedente) in tutti gli U.S.A., applicata in diversi modi e differenti dai vari stati] di EDWARD BUNKER, scrittore tra i più importanti del '900 U.S.A. e non solo, della stessa razza di Schrader, ovvero quella noir, pulp, hard-boiled e fin oltre (libri di sangue) cui appartengono Dashiel Hammett, James Ellroy, Jim Thompson, Elmore Leonard, Don Winslow, Charles Willeford, Percival Everett, Cornell Woolrich, Joe Lansdale, Walter Mosley, Cormac McCarthy...}

 

 

lasciata al più giovane Matthew Wilder (autore di “Your Name Here”, una finta biografia basata sulla vita di P.K.Dick), e “fresco” è tutto il cast tecnico-artistico: la fotografia e il montaggio sono a cura di Alexander Dynan (che passa dai rosa pastello elettrico alla notturna desaturazione seppia, dai neon blu-rossi-verdi al sole a picco e ai cieli tersi dell'en plein air, dalla sgranatura al B/N utilizzato tanto come analessi, all'inizio, quanto come proiezione di un altro-quando&dove "post-mortem", nel pre-finale) e Benjamin Rodriguez, Jr.

 


[ed entrambi torneranno per “First Reformed”, e il secondo - che già aveva lavorato alla scuola della non-linearità di un editor come Hank Corwin (taglia e cuci per lo Stone tarantinesco di “Natural Born Killers” e il Malick di “the New World”, “the Tree of Life” e “Song to Song”) - lo aiuterà in sala di montaggio con “Dark”, il director's cut di “Dying of the Light”],

 


mentre le musiche sono di We Are Dark Angels, ovvero Deantoni Parks e Nicci Kasper –, ma in compenso in questo caso in quelle, per la prima volta, di attore in un rilevante...

 

 

...ruolo secondario, accanto a Nicolas Cage [il benestante criminale per scelta, sfizio, piacere, alla seconda prova con (come già detto, “Dying of the Light / Dark”) e alla terza per (“Bringing Out the Dead”) Schrader], Willem Dafoe [lo spostato-psicopatico, il criminale patologico, qui alla quinta prova con (“Light Sleeper”, “Affliction”, “AutoFocus”, “Adam Resurrected”) e alla sesta per (“the Last Temptation of Christ”) Schrader, il quale rivers'addosso a Mad Dog la propria insana passione per Taylor Swift] e la bella sorpresa costituita da Christopher Matthew Cook [il criminale “per forza” (ambiente, famiglia, quartiere) e in parte - ma solo in parte - contro voglia/natura].

 

 

Inoltre, da segnalare la presenza, breve ma intensa, di Louisa Krause (la serie “the GirlFriend Experience”).

 

 

"It's a fuckin' fact in forensic science that things begin to rot they're at their least toxic for you because they are structurally bent on their own self-destruction." 

Hm... Non proprio, però come metafora del Cinema e corollario a "the Canyons" ci sta...  

 


Now and On Earth: nello sfolgorantemente violento “post”-pulp di “Dog Eat Dog” tautologicamente e percussivamente cane mangia cane e persino in un possibile aldilà “pre”-lynchano (il diner in B/N... "Got a Light?") si continua - buoni e cattivi - imperituramente a morire: inferno sulla Terra.

 


Ah, un'ultima cosa: più che Quentin Tarantino qui siamo soprattutto in zona (Schrader, sì, certo, ma pure) William Friedkin + Tracy Letts (“Bug” e “Killer Joe”) e il Martin McDonagh di "Seven Psychopaths".

 


* * * ¾ (****) - 7.75    

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