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Swiss Army Man

Regia di Dan Kwan, Daniel Scheinert vedi scheda film

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La recensione su Swiss Army Man

di Tiaz gasolio
7 stelle

Swiss Army man – La Recessione.
Quando ho letto la sinossi di questo film, la cosa che ho pensato è stata: Daniel Radcliffe sta facendo di tutto per togliersi di dosso il nome Harry Potter. D'altronde, provate a mettervi nei suoi panni: legare il proprio nome ad un personaggio così famoso è sicuramente utile a livello economico, ma si rischia di essere additato per sempre come il tenero ragazzino che interpretò Hary Potter. Scoprire inoltre che in questa pellicola Daniel interpreta un cadavere in un ruolo non da protagonista sembrava l'ennesimo e disperato tentativo di togliersi di dosso l'etichetta del bravo maghetto. Ma Swiss Army Man è molto, molto altro. Seguiamo le vicende del protagonista Hank, interpretato da Paul Dano (un nome che magari non vi dice niente, ma potreste averlo già visto in pellicole quali 12 Anni Schiavo o Little Miss Sunshine, per citare i più famosi; un attore che sta tentando la scalata al successo con buone interpretazioni). Lo vediamo per la prima volta abbandonato su un'isola deserta, senza che ci venga spiegato né come né perché lui sia lì. Ma questo non è un film che parla di un naufrago. Il vero protagonista della pellicola è la solitudine. Penserete "ovvio, visto che stiamo parlando di un povero cristo solo su un'isola", ma in questo caso la solitudine viene trattata in maniera più profonda e sopratutto ci viene mostrata rapportata alla società moderna, dove ci si può sentire soli anche nei posti più affollati. Ma in tutto questo, che c'entra il cadavere di Daniel Radcliffe? Il corpo compare al protagonista al culmine della disperazione e piano piano vediamo come i due riescono a creare un'amicizia, anche se uno dei due è palesemente morto. Se tutto questo vi può sembrare assurdo, vi consiglio vivamente di guardare questa pellicola, perché il rapporto che si viene a creare tra i due è sorprendente ed al di là di qualsiasi immaginazione, non solo perché il protagonista usa il cadavere veramente come attrezzo multi uso, ma per lo strano modo in cui i due interagiscono e soprattutto grazie alle grandi qualità del corpo di Daniel. Il corpo ha il grande potere di espellere grandi quantità di gas, immaginate pure da dove, e permette al nostro protagonista di compiere azioni al limite dell'immaginabile, inoltre è anche un utile boraccia e sopratutto un compgano fedele di avventure. Mano a mano che seguiamo la pellicola possiamo godere non solo della poetica della scoreggia, ma anche vedere la realtà che muta intorno al nostro protagonista. Vediamo che il mondo che lo circonda non è poi così reale come lo si immagina. Una pellicola inaspettatamente introspettiva che mette a nudo alcuni sentimenti dell'uomo comune che riuscirà a farvi scendere una lacrima anche mentre vedredete Daniel Radcliffe scoreggiare prepotentemente. Un pasticcino di surrealtà con una mazzata di realtà finale.

per insulti anche non costruttivi.

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La Recessione
#larecessione

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