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Goat

Regia di Andrew Neel vedi scheda film

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La recensione su Goat

di scapigliato
7 stelle

Il film di Andrew Neel è praticamente un horror. Orrorifico è il linguaggio con cui è stata raccontata l’aggressione al protagonista. Orrorifica è la sua rielaborazione che passa ovviamente attraverso straniamento e perturbazione. Orrorifica è la sua discesa agli inferi del college e delle fratellanze con i loro rituali, bullismi e umiliazioni. Orrorifica è infine la società americana che il film descrive, per la quale il successo personale si raggiunge solo attraverso l’umiliazione dell’altro.

Oggetto di questa umiliazione è il corpo. Il corpo come oggetto di schiavitù. Il corpo come oggetto senza valore, papabile di morte se il gioco lo richiede. Il corpo maschile come paradosso: l’appropriazione dello status maschile e virile attraverso la caccia incontrollata e comunque improduttiva al corpo femminile e attraverso la stigmatizzazione dell’altro come “frocio” – paradosso nel paradosso perché chi pronuncia lo sfottò “frocio” è poi lo stesso che pretende una fellatio dall’umiliato, benché fittizia. Il sottotesto omoerotico subisce quindi una psicosi tale che si fa chiave di lettura di una società che nega le proprie contraddizioni, la propria violenza insita nei rapporti sociali e che nega pure la morte, delegando le proprie responsabilità a fatalità o terzi accomodanti. Il bullismo come strutturazione sociale, ai tempi di Trumb, Salvini, Bolsonaro, Putin, Erdogan e May, è una realtà. Un horror.

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