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Zappatore

Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film

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La recensione su Zappatore

di mm40
2 stelle
Lo zappatore Francesco, con sudore e sacrifici, fa studiare giurisprudenza al figlio Mario. Una volta diventato avvocato, il ragazzo rinnega però le umili origini della famiglia, accasandosi con una giovane e ricca americana. Ma improvvisamente la madre sta male e Mario ritorna all'ovile.
 

Zappatore rappresenta uno scarto di lato rispetto alla piega che la carriera da attore (parola grossa in questa circostanza, ma tant'è) di Mario Merola aveva prepotentemente preso nei due anni precedenti, quelli intercorsi dal successo popolare di L'ultimo guappo e che avevano portato il cantante ad assumere il ruolo di protagonista in ben sei altre pellicole, quasi tutte dirette da Alfonso Brescia, fino alla precedente Napoli, la camorra sfida... la città risponde. Tutti questi film erano poliziotteschi/gangster movies con forti ascendenze melodrammatiche e, nei primi titoli, anche qualche spruzzata di musicarello; qui, in Zappatore, rimangono solamente le ultime due caratteristiche, qualificando l'opera essenzialmente come una sceneggiata 'alla napoletana'. L'evoluzione partenopea del melodramma, per semplificare, con personaggi e tematiche propri della zona campana: la famiglia, l'onore, l'onestà, il lavoro e via dicendo. Tutto molto stilizzato, si intende, nella sceneggiatura che il regista scrive insieme all'abituale collaboratore Piero Regnoli; va notato come per la prima volta i due non scrivano il lavoro insieme a Ciro Ippolito, ideatore dei precedenti personaggi interpretati da Merola: cosa che conferma in toto la decisa svolta intrapresa con questo titolo. Fra gli altri, in scena compaiono anche Aldo Giuffrè, Regina Bianchi, Lucio Montanaro (abituale spalla comica nei film con Merola), Rik Battaglia, Gerardo Amato (fratello di Michele Placido), Biagio Pelligra, Giacomo Rizzo e, nel ruolo laterale della fidanzata americana del figlio dello zappatore, una giovane Mara Venier. Nonostante i cambiamenti a livello contenutistico, formalmente la pellicola non compie salti di qualità rispetto a quelle finora licenziate dall'accoppiata Brescia-Merola; gli assatanati ritmi produttivi peraltro rimarranno: prima di separare la coppia artistica, i due daranno vita ad altri sei film nello stretto giro di due anni. 2,5/10.

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