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Lasciati andare

Regia di Francesco Amato vedi scheda film

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La recensione su Lasciati andare

di mm40
4 stelle

Per rimettersi in forma, un affermato e intransigente psicanalista si affida a una fitness trainer spagnola, intrigante e dalla psicologia ben poco raffinata. La bella ragazza lo trascina in un turbine di disavventure che culminano nell'incontro con un pericoloso evaso, bisognoso di cure psicologiche.

 

La cosa peggiore del film è il titolo, va detto subito: arriva dritto al punto, è fin troppo chiaro, ma per la sua natura di commedia 'leggermente sofisticata', Lasciati andare avrebbe meritato qualcosa di più coinvolgente, di più stimolante. La sceneggiatura di Francesco Bruni, Davide Lantieri e Francesco Amato - quest'ultimo è anche il regista della pellicola - si propone di mettere a confronto anima e corpo, mente e fisico, spiritualità e concretezza unendo in una serie di disavventure uno psicologo compassato e una fitness trainer piacente: il primo sa solo ragionare, la seconda sa solo agire. Quando si ritroveranno a dover mescolare le loro vite e le loro competenze, nasceranno naturalmente imprevedibili conseguenze a tratti genuinamente esilaranti. Non tutto è azzeccato, si capisce; la destinazione è comunque il vasto pubblico e come è giusto che sia gli spigoli più appuntiti vengono smussati (ad esempio stilizzando qua e là i caratteri dei personaggi), ma Lasciati andare risulta in ogni caso opera di piacevole ritmo e buona verosimiglianza, diretta peraltro con mano sicura da un cineasta alla sua terza firma nel lungometraggio e finora impegnato solamente in un paio di commediole trascurabili (Ma che ci faccio qui!, 2006, e Cosimo e Nicole, 2012). Il vero plusvalore del film risiede comunque nel riuscitissimo casting che affianca un mostro sacro (Toni Servillo), impiegato in un ruolo ironico e fuori dai suoi consueti schemi, all'astro nascente contemporaneo (Luca Marinelli) che, manco a dirlo, pure in una parte marginale lascia il segno gradevolmente; la coprotagonista Veronica Echegui, madrilena, non sfigura ma neppure convince del tutto; fra gli altri interpreti, in parti più o meno importanti, troviamo Carla Signoris, Paolo Graziosi, Valentina Carnelutti, Pietro Sermonti, Giulio Beranek, Antonio Petrocelli e Giacomo Poretti. 4,5/10.

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